Con l’avvento del nuovo rettore Aurelio Tommasetti, si proiettano progetti differenti per il futuro del Campus e per un continuo miglioramento delle attività universitarie. A contribuire a queste novità è il pro rettore Antonio Piccolo che sostiene di volere un Campus sempre più all’avanguardia e sempre più usufruibile per gli studenti, con quanti più mezzi a disposizione per garantire uno studio adeguato a ciascuna facoltà e facendo sì che i laureati abbiano una preparazione completa e un bel ricordo degli anni di studio. Per attuare ciò sarà necessario un dialogo continuo con i giovani e un occhio sempre attento alle loro problematiche ed evitare che sorgano malcontenti fra gli studenti che sempre dovrebbero essere a loro agio per affrontare serenamente il corso di studi scelto. «L’azione del mio mandato sarà focalizzata nel favorire il rettore nell’opera di valorizzazione del patrimonio di risorse umane dell’università e in particolare dei giovani. Sarà pertanto mio compito avere un contatto e una collaborazione con le associazioni dell’ateneo così da ascoltare i docenti, il personale tecnico, l’amministrazione e soprattutto gli studenti che quotidianamente popolano l’ateneo». Ciò è per mettere in rilievo che all’interno dell’università sicuramente ci sono molti ambiti ma che il nucleo vero e proprio dell’attività dell’ateneo è incentrata sugli studenti e quindi favorire anche le borse di studio per gli studenti più meritevoli di ottenerla, finanziamento di stage e collaborazioni con aziende nazionali ed europee per favorire un approfondimento nei nuclei lavorativi. Antonio Piccolo parla in qualità di pro rettore ma soprattutto conoscendo quanto accade all’interno dell’ateneo visto la sua precedente esperienza nell’Adisu e ben conosce quali sono le problematiche che attanagliano il Campus e quali sono invece i punti forti che rendono l’università degli studi di Salerno una delle più importanti sul suolo Campano e nazionale. «L’università degli studi di Salerno deve essere vista come istituzione e quindi per questo giusto che venga valorizzata come per la sua proiezione nel futuro e che il suo scenario venga sempre più ampliato evidenziando l’eccellenza dei servizi universitari fra cui la qualità della ricerca che ha assunto grande rilievo a livello nazionale». Il desiderio è che gli studenti possano essere messi ad un livello tale di preparazione da poter competere poi in qualsiasi ambito e sia a in Italia che in Europa e perché no anche all’estero. Francesca D’elia
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