Ore concitate quelle di questa mattina per il sindaco uscente Giuseppe Pisapia, leader della civica “Cambia Pellezzano” che vedendosi negare la possibilità di partecipazione al rinnovo del Consiglio comunale del prossimo dieci giugno ha deciso di impugnare la sentenza del tribunale amministrativo salernitano dinanzi il Consiglio di Stato che scriverà la parole fine alla vicenda nata, secondo la seconda sottocommissione elettorale per errori di compilazione della lista e di presentazione, contravvenendo ai canoni di legge sulla modulistica e non rispettando la quota di genere che prevede dieci candidati uomini e sei candidati donna. Mentre il sindaco Giuseppe Pisapia aspetta, il candidato sindaco di Pellezzano Libera, Claudio Marchese, chiede l’accesso agli atti in merito alla Pellezzano Servizi ed al parco urbano dell’Irno (dove direttore era Giovanni Giugliano, colui che si è costituito parte civile contro Pisapia dinanzi al Tar – ndr), credendo di fornire un assist al candidato sindaco che con molta probabilità non avrà occasioni di rivalsa su Palazzo di Città, commettendo però di fatto un autogol, ovvero accendendo i riflettori sull’operato della passata amministrazione, guidata proprio da Pisapia. Un’operazione congiunta tesa ad avvicinare i due schieramenti in prospettiva di una pronuncia sfavorevole del Consiglio di Stato e quindi con l’intenzione di recuperare terreno elettorale con il desiderio di sconfiggere all’interno dell’urna il candidato sindaco, leader del polo civico “Impegno Civico”, Francesco Morra, che dal palco di Cologna (sua frazione d’origine – ndr) non ha esitato a dare piena solidarietà al sindaco uscente Pisapia, condendo il tutto con un imperioso: «Spero che il Consiglio di Stato riammetta Pisapia all’agone elettorale; non voglio vincere a tavolino, voglio vincere sul campo, eliminando ogni nube di complotto che ci è stata gettata addosso». (Pisapia subito dopo la sentenza del Tar aveva urlato al complotto del Pd tramite i poteri forti per escluderlo dalla campagna elettoraler – ndr).Adesso non serve altro che attendere cosa riserva il cielo di Roma, per capire se sarà davvero corsa a due.
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Morire, dormire, sognare: Homologia
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