A Matierno si spara di nuovo in strada. Nella tarda serata di ieri, la quiete è stata bruscamente rotta da alcuni colpi di pistola indirizzati alle gambe di Gerardo Paolillo, 33 anni, residente nella frazione collinare di Salerno, soprannominato “Kojak”. Oscuri i motivi che hanno portato al ferimento dell’uomo. Tutto è accaduto nel giro di pochissimi minuti, Gerardo Paolillo con piccoli precedenti di polizia, stava rientrando a casa, quando è stato affiancato da una moto con a bordo due persone con il volto coperto dal casco. Il passeggero ha esploso dei colpi di pistola, pare si trattasse di un’arma ad aria compressa, alle gambe del Paolillo che è rimasto leggermente ferito ad un polpaccio. Subito dopo la moto si è allontanata mentre Paolillo si è accasciato al suolo. Immediatamente è stato dato l’allarme, sul posto è intervenuta un’ambulanza del 118 che dopo aver prestato le prime cure del caso al paziente ha provveduto a trasportarlo al pronto soccorso del Ruggi. I medici dopo averlo visitato hanno solo riscontrato una abrasione giudicata guaribile in pochi giorni di prognosi. Per Paolillo non è stato necessario il ricovero, nella stessa serata di ieri è stato dimesso. A Matierno sono intervenuti anche gli uomini della Squadra Mobile di Salerno, agli ordini del vice questore aggiungo Lorena Cicciotti. Gerardo Paolillo è stato a lungo ascoltato dagli agenti nel tentativo di ricostruire la dinamica di quello che sembra avere tutte le caratteristiche di un avvertimento. Pare che il 33enne non abbia comunque avuto minacce negli ultimi tempi anche se in passato Probabilmente l’uomo avrà “pestato i piedi a qualcuno”. Al momento solo tante ipotesi che devono trovare riscontro nelle indagini che gli agenti della mobile stanno portando avanti. Ascoltate anche alcune persone di Matierno. Pare che in nottate siano anche stati acquisito i video delle telecamere di sorveglianza che si trovano lungo il percorso. Nelle prossime ore sicuramente l’intera vicenda avrà contorni più chiari, Sempre a Matierno nei mesi scorsi si erano verificati altre gambizzazioni, fra queste quella ai danni di Gennaro Caracciolo, detto il camoscio, e attualmente detenuto presso la casa circondariale di Fuorni.
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