Contromanifestazione Curia, Raffaele Adinolfi apre al confronto con l’Arcigay - Le Cronache
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Contromanifestazione Curia, Raffaele Adinolfi apre al confronto con l’Arcigay

Contromanifestazione Curia, Raffaele Adinolfi apre al confronto con l’Arcigay

Rosario De Sio

Ancora una volta Salerno è al centro di una sfida sottile che vede all’opera due entità moralmente ed eticamente opposte. Due realtà dissimili che sfileranno congiuntamente, separati solo da qualche centinaio di metri: il Gay Pride e il corteo cattolico. Sono queste le due manifestazioni che il 26 maggio si contenderanno le strade di Salerno; sul Lungomare di Trieste sfilerà il corteo, a tratti carnevalesco, indetto dal Gay Pride mentre dal lato opposto, nel cuore del centro storico, le strade vedranno la manifestazione cattolica indetta dalla Diocesi Salernitana alla quale si uniranno tutte le parrocchie della regione Campana. Le critiche non sono mancate da entrambe le parti, ognuno con le sue ragioni, ognuno con i suoi giudizi. A esprimere dissenso è stato il presidente della fondazione ArciGay, Francesco Napoli il quale si è detto sorpreso e indignato dall’atteggiamento avuto dalla curia. Secondo Napoli la manifestazione indetta dai cattolici è soltanto l’ennesimo pretesto per ostacolare l’arrivo dei bus e creare così disagio alla città. A fomentare e a promuovere l’azione cattolica è stata anche la Lega la quale non solo, ha giudicato l’azione di ArciGay, come un’offesa a chi vive liberamente e dignitosamente la propria sessualità ma ha denunciato pubblicamente l’azione del comune che avrebbe elargito un cospicuo contributo di ben 2.500 euro a beneficio del Pride. La Lega si è detta indignata da quest’atto arbitrario, portato avanti nell’assoluta indifferenza, dall’amministrazione comunale. La sfilata carnevalesca può avere posto in città, mettendo da parte la morale, a patto, sia chiaro, che a rimetterci non siano i soldi dei salernitani. A esprimere una forte opposizione all’evento è stato il Popolo della Famiglia coordinato da Raffaele Adinolfi. Da anni ormai in difesa della famiglia, Adinolfi si è detto disposto ad avere un confronto in merito a temi delicati come questi, con il movimento Gay. Da parte di Adinolfi quindi, vi è una gran voglia di dialogo, di confronto a patto che non si resti chiusi, fermi, impietriti nelle proprie convinzioni ma che si accetti di confrontarsi e di rispettare idee dissimili senza voler primeggiare. “Sono disposto a un possibile confronto con ArciGay ma ad oggi ancora non ho avuto risposta nonostante i numerosi appelli. Se saremo invitati a parlare delle tematiche con loro, allora parteciperanno sicuramente – ha riferito Raffaele Adinolfi ribadendo più volte la sua voglia di dialogo – in merito alle accuse mosse da Napoli circa la possibilità che la città sia luogo di disordini si sa che le manifestazioni della curia sono sempre state pacifiche e sempre si sono svolte nel rispetto del prossimo e della legge. A tal proposito voglio ricordare un episodio di qualche anno addietro nel quale i manifestanti de Le Sentinelle In Piedi divennero oggetto di scherno e derisione attirando spunti e insulti da parte di molti appartenenti al mondo dei gay”. Secondo Adinolfi non sussiste motivo di paura per la città: le due manifestazioni possono svolgersi nel rispetto reciproco. “Ognuno difende le proprie ragioni e manifesta per i propri diritti, oppure esercita la propria professione di fede come le confraternite – ha infine sottolineato Adinolfi – e giudico inconsistente la paura di Napoli per la sicurezza della città. A conclusione Adinolfi ha sottolineato che il corteo religioso non è una contromanifestazione ai danni del Pride, come certi maliziosi vorrebbero far credere, ma una marcia organizzata con molto anticipo rispetto alla manifestazione Gay. Ma dal Comune di Salerno avevano già fatto sapere che il pride era stato proposto e organizzato a novembre, muovendosi per tempo proprio per far funzionare alla perfezione e senza intoppi la macchina organizzativa, che però a quanto pare l’Arcidiocesi di Salerno ha voluto o almeno non ha potuto evitare che si rompesse. Adesso la speranza è che tutto vada per il meglio e che sia solo una giornata di condivisione, da entrambi i lati.