Erika Noschese
Regolamento autoscuole: il consiglio provinciale termina con un nulla di fatto. Una lunga discussione incentrata sul punto all’ordine del giorno per poi rimandare l’argomento alla prossima seduta. Intanto, nell’assise provinciale, svoltasi ieri mattina, la Lega ha fatto il suo ingresso ufficiale a Palazzo Sant’Agostino con il passaggio di Domenico Di Giorgio da Forza Italia alla Lega. Adesione che è stata annunciata dal presidenete della giunta Giuseppe Canfora. Una notizia accompagnata da momenti di velato sarcasmo, quale ad esempio quello del sindaco di Bellizzi, Mimmo Volpe il quale ha fatto notare il “salto di qualità” fatto dal partito di Matteo Salvini che non solo è riuscito ad ottenere un ottimo risultato al sud ma, a livello locale, ha fatto il suo ingresso ufficiale tanto a Palazzo di Città quanto a Palazzo Sant’Agostino. Tra i punti all’ordine del giorno vi era la presa d’atto dell’avvio della procedura di liquidazione della società per azioni Ecoambiente Salerno Spa che, su proposta del capogruppo Pd, Carmelo Stanziola, è stata rinviata a causa della mancanza del parere del revisore dei conti. Le polemiche, invece, non sono mancate quando si è centrata l’attenzione sull’annullamento, in autotutela, della delibera che riguarda le autoscuole e l’approvazione del regolamento per la disciplina delle attività delle stesse e dei centri d’istruzione automobilistica presenti sul territorio della provincia di Salerno. Considerato lo scontro e le divergenze di opinioni sull’argomento i consiglieri hanno chiesto di potersi ritirare 10 minuti per discutere tra di loro, prima di procedere. Una richiesta approvata da Canfora. Al ritorno in aula, però, la situazione sembrava tutt’altro che chiara tanto che Giuseppe Fabbricatore ha lasciato l’aula. Il consigliere Domenico Volpe, ha più volte proposto di ritornare sul punto, al prossimo consiglio provinciale, per eventuali modifiche al regolamento che prevede una distanza di 500 metri tra un’autoscuola e l’altra e la necessità di avere un parco veicoli completo al fine di avviare l’attività. Il consigliere Marcello Ametrano ha proposto un emendamento, messo agli atti, con l’impegno – da parte del capogruppo di maggioranza – di discuterne nel corso della prossima assise provinciale, che prevede la distanza di 200 metri e non di 500, garantendo il livello occupazionale e tutelando i lavoratori. In una situazione di caos totale si è poi proceduto alla votazione che ha ottenuto l’unanimità. L’obiettivo, infatti, è quello di evitare che l’Agicom possa notificare il prossimo 28 aprile una sanzione. Secondo Antonio Anastasio, referente provinciale Unasca l’ordine del giorno prevedeva solo l’annullamento della delibera e per tale motivo si è detto pronto alla battaglia. Infatti, sono già state annunciate azioni penali nei confronti dei singoli consiglieri provinciali che hanno votato in maniera favorevole. Secondo Anastasio, così facendo, avrebbero procurato danno alla categoria e ai lavoratori commettendo un abuso d’ufficio, blindando la posizione del dirigente in vista della sentenza del Tar, senza tener conto dei livelli occupazionali e della posizione dei sindacati nazionali che si stanno occupando della vicenda. La delibera, intanto, sarà impugnata per poi capire cosa potrebbe accadere al prossimo consiglio provinciale quando l’argomento dovrebbe nuovamente essere messo all’ordine del giorno.