Pina Ferro
Gambizzazione dell’ex assessore di San Cipriano Picentino Massimo Cioffi, De Maio respinge di essere stato lui a dare l’ordine, mentre l’altro collaboratore di giustizia Raffaele Del Pizzo, dalle cui dichiarazioni e scaturito l’avviso di garanzia a De Maio, sostiene che a riferirgli il tutto è stato Giuseppe Giffoniello di Acerno. Nel dettaglio Giffoniello avrebbe riferito che l’ordine dell’agguato a Cioffi sarebbe partito dal carcere, da Sabino De Maio; ordine contenuto su un bigliettino che De Maio avrebbe consegnato alla moglie nel corso di un colloquio. Sabino De maio al Pm Montemurro ha negato categoricamente di aver dato tale incarico. Affermando anche di non conoscere affatto Cioffi. “Non la conosco questa persona, mi piacerebbe fare un confronto con questa persona se è possibile”, ha detto De Maio al magistrato della Dda. Poi ha anche aggiuntom a sostegno della sua tesi di aver deciso di collaborare con la giustizia perchè vuole cambiare vita e c he si sta accusando di tutto ciò che ha fatto nel corso della sua “carriera” criminale al servizio del clan Pecoraro Renna, quindi accusarsi di uno, due, tre, quattro tentati omicidi a lui non cambia nulla. Ma questo non l’ha ordinato. “Quello che so sulla vicenda mi è stato raccontato dai ragazzi Luca Soriento e Giuseppe Dell’Angelo, nemmeno da Giffoniello che poi non ho più visto. Soriento e Dell’Angelo sono ragazzi che ritengo miei solidali e siccome in carcere mi venne chiesto da Pagliarulo di aiutare Raffaele Del Pizzo nella latitanza, io misi questi ragazzi a disposizione. Da Dell’Angelo e Soriente ho saputo che siccome avevano bisogno di una macchina per muoversi decisero di rapinarla e pertanto andarono in zona litoranea per fare una rapina e prendere la macchina. La cosa andò male perchè la vittima reagì e venne sparato ad una gamba da Dell’Angelo”. La versione di De Pizzo è differente, questo sostiene che dopo la gambizzazione di Massimo Cioffi, si arrabbiò molto perchè era costretto a spostarsi al fine di evitare che le forze dell’ordine lo potessero rintracciare. Quando De Pizzo litigò con i ragazzi rimproverandoli per come si erano comportati questi avrebbero risposto che a loro arriva “da chi mi deve arrivare e non ti riguarda”