Andrea Pellegrino
Liberare il Fusandola e rinaturalizzare la foce. Ecco la proposta di Ita- lia Nostra e No Crescent. Le associazioni ambientaliste hanno così chiesto un tavolo di confronto «con tutte le amministrazioni pub- bliche preposte alla tutela del territorio, del paesaggio, dell’ambiente e del demanio, nonché gli altri enti competenti al fine di valutare la approvazione di un progetto di rinaturalizzazione della foce del torrente Fusandola».
«Alla luce delle risultanze urbanistiche, paesaggistiche e demaniali non v’è dubbio alcuno – spiegano – che il comparto Cps1 di Santa Te- resa è illegittimo ed insanabile. il nostro intento, ora, è quello di risolvere la problematica idrogeologico-ambientaledell’area di Santa Teresa, causata da uno scellerato utilizzo del territorio con la devia- zione del torrente Fusandola e la completa cementificazione della linea di costa per far spazio a strutture inamovibili». Inoltre, proseguono: «Oggi scade la concessione quadriennale rilasciata dal Comune di Salerno Settore demanio al Settore opere pubbliche, “per mante- nere la deviazione del torrente Fusandola nel tratto in cui quest’ultimo interferisce con le opere di cui al più ampio intervento denominato Fronte del Mare area di Santa Te- resa piazza della Libertà ed opere di urbanizzazione, nonché la realiz- zazione di volumi tecnici interrati e porzione di rampa carrabile”. Non è concepibile affermare che un torrente plurivincolato, che purtroppo ha provocato la disastrosa alluvione del 1954, possa essere motivo ostativo alla inopportuna e non consentita cementificazione del- l’area». «L’uomo ha il dovere di ri- spettare la libertà dei corsi d’acqua – dicono ancora – Le linee guida individuate dai nostri tecnici sono: Sospensione immediata dei lavori prima della ricostruzione della porzione di piazza (settore 2) oggetto di crollo che interessa il tratto originario e vincolato del torrente Fusandola; ripristino del tratto originario del Fusandola con eliminazione delle opere in calcestruzzo armato, attraverso la ricostruzione degli argini e delle sponde con elementi naturali; rinaturalizzazione della foce originaria integrata con la ricomposizione dell’arenile e linea di costa; concorso di idee sulla ricomposizione ambientale ed urbanistica dell’area ai fini della fruizione pubblica di opere compatibili»