Di Adriano Falanga
Finisce tra gli insulti l’inaugurazione della nuova stazione della Cirmuvesuviana “Villa Regina-Antiquarium”, al confine tra Torre Annunziata e Boscoreale. Il governatore della Regione Campania Enzo De Luca è stato incalzato e pressato da un pungo di attivisti scafatesi, promotori di una petizione in favore della riapertura del pronto soccorso dell’ospedale Scarlato. Saranno stati in pochi, ma la loro delusione per le parole di De Luca “Scafati non riavrà il pronto soccorso perché a 10 km da Nocera Inferiore” pronunciate la settimana scorsa è stata palese e incalzante. “Abbiamo raccolto in 20 giorni ottomila firme, quante altre ne vuoi per riaprire il pronto soccorso a Scafati?” era scritto su un volantino che i manifestanti hanno mostrato all’ex sindaco di Salerno. De Luca alla fine si è avvicinato, e non certo con l’aplomb che non lo contraddistingue, ha affrontato la delegazione scafatese. In testa Anna Cioffi, sul suo volto traspare tutta le frustazione per lo “scippo” subito con il decreto 49 firmato da Stefano Caldoro, ma soprattutto la rabbia per le ripetute promesse da campagna elettorale, rivelatesi solo dei dannosi spot di propaganda politica. E allora, se De Luca non viene a Scafati (neanche dietro invito ufficiale del suo stesso partito, il Pd) è Scafati che va da De Luca. Oltre la Cioffi c’erano Giuseppe Durazzo, Pina Battaglia, Ciro Langella, Pasquale Battaglia, Franca Crivella. Nel momento in cui il Governatore elenca i fondi spesi per migliorare i trasporti campani, dal pubblico Anna Cioffi replica: “e per la salute?” mostrando il volantino. “Cafoni e maleducati” è la risposta, tutto ripreso da un video diventato già virale sul web. A fine cerimonia, De Luca viene incalzato ancora sulla frase pronunciata la settimana scorsa quanto alla mancata riapertura del pronto soccorso. Torna indietro e si lascia andare ad una tipica “sceriffata”: <<dovrebbe andare a Roma, perché io non sono il commissario, ha sbagliato indirizzo>>.
Certo è che nella sua qualità di governatore non ha potere sulla Sanità, ancora sotto la diretta guida dei ministeri delle Finanze e della Salute, ma allora, si sono chiesti i cinque attivisti, perché parlare di Scafati e in campagna elettorale promettere la sua riapertura? <<Ha fatto una cafonata indirizzata al soggetto sbagliato>> sbotta il governatore, tenendo stretto il polso della signora Cioffi, che cercava di replicare. Nulla da fare, De Luca gira le spalle e va via. <<Mi ha fatto male stringendomi il polso, io cercavo solo di parlare, il video è chiaro. Sono molto delusa, perché pensavo di avere davanti l’Istituzione che dovrebbe tutelarmi e rappresentarmi, ed invece ho trovato una persona che non ti ha neanche lasciato parlare, usando toni poco garbati rispetto a come ci eravamo posti>>. Inutile a questo punto riportare i commenti deli scafatesi sotto al video, che in poche ore ha raccolto migliaia di visualizzazioni. Comprensibili del resto, sono anni che l’ospedale viene usato come spot elettorale da destra e sinistra, salvo poi sentirsi dire “io non sono il suo interlocutore, vada a Roma”. <<L’episodio ci ha invece spronato ad andare avanti, e stiamo già organizzando una manifestazione per l’autunno. Siamo stanchi delle chiacchiere, Scafati ha bisogno dell’emergenza>> chiosa la signora Cioffi.