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Arrestato dopo aver minacciato di morte la ex fidanzata ed aver tentato di entrare in casa infrangendo un vetro è stato rimesso in libertà nel pomeriggio di ieri al termine dell’udienza. Il giudice del tribunale di Salerno non ha convalidato l’arresto di Giulio Savastano 38enne salernitano, difeso da Gino Bove. L’uomo al termine dell’udienza è stato rimesso in libertà in attesa del processo con il rito ordinario e gli atti sono stati inviati al magistrato. Giulio Savastano era stato arrestato con l’accusa di atti persecutori e danneggiamento aggravato, commessi nei confronti della sua ex convivente. Allalba di ieri al ‘112’, era pervenuta la richiesta d’intervento di una donna, residente in via San Leonardo, che riferiva di essere asserragliata nella sua abitazione, all’esterno della quale vi era il suo ex compagno che, con minacce e violenza, tentava di entrare, prima imponendo alla donna di aprire, minacciandola di morte se non avesse esaudito la sua richiesta, e poi, alle resistenze della stessa, tentava di abbattere la porta infrangendo il vetro che fungeva da montante, forzando gli infissi dei balconi posti al piano terra. L’uomo interrompeva la sua azione e si dileguava solo quando sentiva chiaramente la donna invocare la richiesta d’intervento della Polizia al numero unico d’emergenza.Ciò nonostante, il soggetto, già noto alle forze dell’ordine per precedenti interventi della stessa natura, è stato rintracciato da uno dei due equipaggi accorsi, poco distante dall’abitazione della vittima. Gli agenti, dagli elementi emersi a seguito della denuncia sporta dalla vittima nelle immediatezze dei primi accertamenti, riuscivano a delineare un inequivocabile quadro probatorio che vedeva l’uomo autore di una vera e propria condotta persecutoria nei confronti della sua ex compagna, messa in atto già dai primi tempi in cui la donna decideva di interrompere la relazione sentimentale. Nel caso di violenza sulle donne in questione, assume particolare rilevanza l’intervento degli agenti della Polizia di Stato, risultato determinante per sottrarre la donna all’aggressione dell’ex convivente, considerato che già dalle prime ore della notte quest’ultimo attendeva che la donna tornasse a casa, annunciandole telefonicamente di volerla ammazzare se non fosse rientrata immediatamente ed anticipandole che intanto avrebbe distrutto la sua autovettura parcheggiata sotto casa.