E’ durata poco più di due mesi la latitanza di Luigi Coppola sfuggito all’arresto lo scorso 24 marzo. Coppola era destinatario di ordine di custodia cautelare insieme a tutti i componenti il sodalizio criminale facente capo a Pietro Desiderio. Il 58enne di mercato San Severino è stato ammanettato mercoledì mattina dai carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale di Salerno con il supporto del Nucleo Elicotteri di Pontecagnano Faiano. Insieme a Coppola sono stati ammanettati anche D.C. 55 anni e A.D.F. 52 anni entrambi di Mercato San Severino. Questi ultimi due, marito e moglie, incensurati, avrebbero favorito la latitanza di Coppola. Nella giornata di ieri il latitante è stato anche ascoltato dal Gip Pietro Indinnimeo. L’uomo, difeso da Enrico Bisogni si è avvalso della facoltà di non rispondere. I marito e moglie, dopo la convalida dell’arresto sono stati rimessi in libertà. A Luigi Coppola è stata notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere – emessa lo scorso 17 marzo dal Gip del Tribunale di Salerno Pietro Indinnimeo, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia – poiché indagato per “associazione di tipo mafioso”, “detenzione e porto illegale di armi e munizioni” e una molteplicità di “reati-fine” (prevalentemente estorsioni) con l’aggravante del “metodo mafioso”. Luigi Coppola si era reso irreperibile in occasione del blitz eseguito dai Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno lo scorso 24 marzo, durante il quale furono arrestate 32 persone (21 in carcere e 11 agli arresti domiciliari). L’operazione era scaturita da una complessa indagine avviata nel settembre 2014 e condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e dalla Compagnia di Mercato San Severino, che ha portato a cristallizzare gli assetti della criminalità organizzata nell’area a nord della provincia salernitana, accertando l’esistenza e l’operatività di un sodalizio criminale armato di nuova formazione, con base operativa nei comuni della Valle dell’Irno, promosso, organizzato e capeggiato da due soggetti già contigui al clan camorristico Fezza – d’Auria D’Agostino” di Pagani, dedito principalmente alle estorsioni e al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti. Nei giorni successivi all’operazione, il Nucleo Investigativo ha avviato un’attività di indagine finalizzata alla ricerca del COPPOLA, condotta con accurati e prolungati servizi di osservazione, controllo e pedinamento, con il supporto di attività tecniche. Nel giro di poche settimane, i militari sono riusciti a localizzare il catturando nell’abitazione dei citati coniugi, che svolgono attività di pastorizia in una località di campagna della frazione Sant’Angelo. Così, all’alba di ieri, è scattato il blitz con l’impiego di decine di carabinieri supportati da un elicottero dell’Arma. Dopo aver cinturato la zona, i militari hanno fatto irruzione nell’abitazione e in alcuni casolari attigui. E proprio in uno di questi casolari, utilizzato come deposito di attrezzi agricoli e foraggio per il bestiame, gli uomini dell’Arma hanno trovato COPPOLA Luigi, il quale ha anche tentato di fuggire attraverso una botola che conduceva ad un sentiero, venendo subito bloccato dagli altri militari che avevano cinturato appunto tutta la zona. Oltre che per COPPOLA, le manette sono scattate anche per i due coniugi, proprietari dell’abitazione e responsabili di aver favorito la latitanza del 58enne. Proseguono, invece, gli accertamenti per individuare eventuali altri soggetti che hanno aiutato l’uomo a sottrarsi alla cattura nel corso degli ultimi due mesi. COPPOLA Luigi è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Salerno, mentre i due coniugi sono stati sottoposti agli arresti domiciliari presso la loro abitazione, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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