CAVA DE’ TIRRENI – E poi arriva quell’avance che non ti aspetti, con tanto di stupore prima non realizzi cosa sta capitando ma poi per smascherare il malcostume fin troppo diffuso decidi di postare su facebook lo screenshot della conversazione affinché tutti sappiano e possano salvare il salvabile. E’ il riassunto della mattinata vissuta ieri da Lorenzo Senatore, trentenne conduttore televisivo, famosissimo in città per i suoi talent. Non dovrebbe importare, ma questa volta l’orientamento sessuale di Lorenzo è fondamentale per dare un senso alla storia. E’ omosessuale. Come racconta lo stesso Lorenzo ai suoi followers: «Risaputo è “fate ciò che dico ma non ciò che faccio”, ma questa mattina vengo contattato da X e quando mi invia la foto mi rendo conto di conoscerlo. E’ un prete della mia città. Premetto che non ci sia nulla di male, in fondo sono uomini anche loro ed hanno i loro istinti, ma questa cosa viene a decadere nel momento in cui si indossa una determinata veste, si ricopre un determinato luogo». Inutile incalzare Lorenzo con domande volte a svelare il nome del suo ammiratore prelato, ma una cosa se la lascia sfuggire: «Una parrocchia del centro, e non è l’unico». Intanto non mancano tempestivamente ad arrivare i primi commenti indignati di fedeli o semplici cittadini nel tentativo di invogliare il ragazzo a dirigersi in piazza Vittorio Emanuele III, negli uffici del vescovado a denunciare il tutto, e come una freccia dall’arco scocca, nel giro di pochi minuti, tutta la città si interroga sul nome del parroco che ha avanzato la proposta di un incontro a veneziane serrate, gentilmente declinato dal ragazzo con: «diciamo che i preti non sono il mio forte», e dopo che lo stesso Lorenzo ha reso pubblica la conversazione oscurata nei nomi nella quale compaiono anche le preferenze nella pratica del padre, i fedeli hanno visto rosso come tori infuriati: «Non permettere a queste persone di continuare a fare i loro porci comodi – si legge tra i commenti – ai danni delle parrocchie. Contatta il Vescovo», mentre un altro: «Spero che denunci tutto alla Curia, anche perché oggi è capitato a te, domani potrebbe capitare ad un minorenne».
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