di Andrea Pellegrino
Gennaro Mucciolo è stato uno dei più stretti collaboratori dell’ex sindaco socialista Vincenzo Giordano. E con affetto e stima, ma soprattutto ricostruendo quegli anni, il consigliere regionale socialista ricorda Giordano: «Ricordo innanzitutto Vincenzo Giordano quando era responsabile della macchina organizzativa dell’onorevole Quaranta. Già allora apprezzai le doti di un politico intelligente e con grande intuito. Ho collaborato con lui, gomito a gomito, quando assunse il ruolo di segretario provinciale del partito. Io all’epoca ero il suo vicesegretario provinciale. Mi colpì la sua capacità organizzativa, difficilmente sbagliava scelte politiche ed amministrative». Poi il Giordano sindaco. Ricorda Mucciolo: «Era così entrato nei vari ambienti della città che ottenne una elezione con un consenso importante. Per la città di Salerno ha fatto grandi cose e il territorio fece grandi passi in avanti. Penso al progetto del Trincerone, alla riqualificazione del corso Vittorio Emanuele di Salerno, al lungomare. Cose significative che segnarono un periodo. Penso anche all’attenzione che ebbe verso le periferie, da abitante di una zona periferica. Lui era convinto che la città dovesse crescere insieme, senza privilegiare, insomma il centro». Fu sua l’intuizione di “città turistica”. «Con il suo lavoro ha dato impulso ad un concetto recepito dopo: la città di Salerno poteva avere una vocazione turistica. Condivideva, in particolare, con me, la necessità di trasformare il porto commerciale in turistico. Quel porto commerciale, all’ingresso della città, che oggi è invece uno schiaffo alla vocazione turistica. Personalmente, ero e sono per la riconversione del porto. Poi, tornando a Giordano aveva avuto un altro intuito: più spazi per le macchine e per i parcheggi». E c’era un perché su quel progetto della Cittadella, dice Mucciolo: «Innanzitutto decongestionare il centro cittadino ma poi pensava che il Palazzo di Giustizia dovesse stare nelle vicinanze della Casa Circondariale. Per questo fu scelta come zona quella nei pressi della Centrale del Latte. Per Giordano quel progetto aveva una logica naturale. De Luca è venuto meno a questa logica, forse inseguendo qualche altra esigenza». Mai avrebbe costruito il Grand Hotel in quell’area, confessa il consigliere regionale che ricorda: «Aveva pensato allo spostamento del cementificio ma non avrebbe mai previsto lì il Grand Hotel, bensì avrebbe preferito recuperare quell’area restituendola alla città». «Se ci fosse stato Giordano oggi, avremmo avuto una città turistica, con la riconversione del porto, innanzitutto – prosegue Mucciolo – Salerno sarebbe davvero diventata l’epicentro anche per la sua posizione di porta della Costa d’Amalfi e Cilentana. Noi discutevamo, questa era la vera forza. Discutevamo della “città possibile”, dello sviluppo di Salerno». «Dalle disavventure giudiziarie – conclude il consigliere regionale – ne è uscito in maniera limpida mantenendo sempre alto l’affetto dell’opinione pubblica. Penso che oggi se l’amministrazione comunale dedichi una piazza o una strada a Vincenzo Giordano non toglie nulla a nessuno. Anzi ha la possibilità di ricordare un politico ed un amministratore che ha gettato le basi per lo sviluppo di questa città».