“Stimo Berlusconi e rispettiamo tutti gli esponenti politici del Paese, ma siamo dell’idea di non usare mai termini ingenerosi verso nessuno e ci aspettiamo che tutti lo facciano verso di noi”. Così il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, ha replicato alle parole di Silvio Berlusconi, che sabato aveva definito l’associazione degli industriali “aspiranti sudditi” dopo che Viale dell’Astronomia aveva espresso il proprio orientamento favorevolea votare sì al referendum di ottobre.
“La questione del referendum lo affronteremo nel consiglio generale del 23 giugno – ha spiegato Boccia, a margine dell’assemblea degli industriali di Varese – non vogliamo affrontarlo prima proprio per evitare una sovrapposizione con le amministrative e farla diventare un caso politico. È una questione – ha concluso – che riguarda argomenti e contenuti su cui confindustria ha lavorato fin dal 2010 e anche prima dagli anni Novanta”.
In ogni caso il presidente di Confindustria ha confermato l’importanza di portare avanti “con coraggio e determinazione” un percorso “deciso” di riforme costituzionali, istituzionali ed economiche, “perché le riforme sono la chiave per accendere il motore dell’economia”.
“Dobbiamo proseguire lungo il cammino delle riforme che il paese ha coraggiosamente intrapreso e che toccano moltissimi aspetti della vita quotidiana di noi imprenditori – ha spiegato – sono convinto che un capitalismo moderno e un’industria moderna non possano esistere e svilupparsi senza un paese moderno”.