Liste d’attesa, croce e delizia di tutte le Aziende sanitarie. Guardando quelle del «San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona» di Salerno, e dei presidi annessi, che presentano dati eloquenti, lo scoramento è dietro l’angolo. I tempi sono stati calcolati prendendo come data di partenza (indice) il 6 aprile e proiettandosi ai tre mesi che seguono. Così, in nome della decantata trasparenza, l’Azienda ha pubblicato «i tempi». Quello che salta subito all’occhio è il blocco, tolto, per le prenotazioni relative alla prova da sforzo (Ecg da sforzo). La scritta «prenotazioni sature» non c’è più. Ora si devono attendere 141 giorni con una media di 81 giorni in più rispetto la media regionale. Volendo insistere, il lato positivo è che ora almeno c’è una data. Ma siamo solo all’inizio di numeri che fanno sussultare. Sono 93 i giorni per sottoporsi ad una colonscopia. La media di attesa regionale è di 60 giorni: a Salerno ci sono 33 giorni in più. Più di un mese, 32 giorni, per l’ecografia addominale. Esame che si esegue all’ospedale Da Procida. Settantotto giorni per l’ecografia mammaria. Per un visita urologica l’attesa registra 33 giorni, un mese esatto per la visita chirurgica vascolare e 101 giorni per la visita dermatologica. Venti per quella cardiologica. Ben 93 giorni per il sigmoidoscopia (esame diagnostico finalizzato all’esplorazione visiva dell’ano). Alcuni esami sono riservati solo ai ricoverati, come la risonanza magnetica (al cervello, vertebrale, muscolo scheletrica). Non mancano i buoni esempi. Un solo giorno per la spirometria (esame respiratorio); altrettanto tempo per il fondo oculare. Diciannove per l’elettrocardiogramma mente la media regionale è di 60 giorni. Un solo giorno per l’endocrinologia, la gastroenterologia, l’oculistica. Visita oncologica: un giorno, come per ortopedia. Al neo commissario straordinario, Nicola Cantone, spetta un lavoro non facile. Serve una sterzata al lavoro della Commissione interaziendale, Ruggi-Asl Salerno, istituita proprio per vigilare sui tempi, sulle modalità ed evitare i furbetti. Un gruppo di lavoro nato all’indomani dell’inchiesta che travolse il primario di Neurochirurgia del Ruggi accusato di intascare mazzette per ridurre i tempi di attesa. Le liste d’attesa e la sua regolamentazione passano ora per un sistema informatizzato. Il tempo darà ragione o meno alla idea dei Commissari.
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