CAVA DE’ TIRRENi. «Lo spaccio ed il consumo di stupefacenti in città ha raggiunto un livello qualitativo e quantitativo mai visti prima, grazie anch ad una ramificazione oramai serrata e sopratutto sempre più difficile da scoprire e sventare». Questo l’incipit dell’articolo di Le Cronache del 11 novembre scorso sull’allarme stupefacenti in città. Un allarme inascoltato di più, in una città che sembra intenzionata a nascondere vizi e vantare solo le virtù della sua comunità. L’articolo, allora, provocò molto fastidio e commenti infuriati su facebook, etichettando Le Cronache come denigratore della comunità o di esagerare. Purtroppo, le operazioni di polizia di queste ore dimostrano che quella amarà realtà da digerire non solo continua a rimanere ma va intensificandosi. Con volto coperto e voce artefatto uno spacciatore raccontò al nostro Carmine Benincasa le droghe più in voga in città e sopratutto come avviene la compravendita. Le operazioni di queste ore dimostrano che, purtroppo, quelle dichiarazioni erano giuste. A Cava si spaccia e si consuma di tutto e spesso anche tra giovabnissimi, tra i 13 ed i 15 anni. Dagli spienlli alle sostanze chimiche efiumi di cocaina consumata dai 16 anni fino ai 60. Per molti che amano ballare va di moda le pasticche di varia composizione. C’è poi l’uso della chetamina, un tranquillante per cavalli. Lo spaccio avviene in città e in alcuni locali pubblici, spesso tollerato dagli stessi titolari, anche perchè dove si vende «fumo, pasticche e coca c’è gente». Ad operare sono volti nomi dello spaccio ma anche ragazzetti che fanno dello spaccio uno dei motivi della stessa loro “amicizia”. La “roba” si acquita «’a Torre» (nelle zone tra Boscoreale, Torre Annunziata e Torre del Greco) o dai «neri», dagli extracomunitari della litoranea tra Pontecagano, Battipaglia ed Eboli. C’è chi arriva anche nella zona di Secondigliano a Napoli. Da 50 euro di cocaina si può guadagnare massimo 100 euro, mentre sul fumo il guadagno è più semplice: basta solamente spacciare qualsiasi sostanza per hashish provenienti da Amsterdam, anche se poi non è vero e con una “pezza” di 10 grammi di fumo a 3 euro al grammo e la rivendono a 10-15 o addirittura 20 euro. Lo spaccio è soprattutto intraamicizie e nella zona dei portici, anche se non c’è una postazione fissa ben visibile. La base amicale o di conoscenze rende il sistema meno permiabile dalle indagini e più rassicurante per gli stessi consumatori che ritengono il consumo e il necessario acquisto non più disdicevole.
Preso con hashish e cocaina mentre era tra i giovani
della Movida
CAVA DE’ TIRRENI. Fermato mentre era tra i giovani della movida metelliana e trovato in possesso di stupefacenti: arrestato in flagranza di reato il 36enne Antonio Armenante di Cava de’ Tirreni.
I poliziotti della squadra anticrimine del commissariato cavese, diretto dal vice questore Marzia Morricone, ha arrestato Armenante resosi responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, e specificamente cocaina ed hashish.
L’arresto è stato effettuato grazie ad elementi raccolti nel corso di una specifica attività info-investigativa nella quale i poliziotti del commissariato erano già impegnati da qualche tempo e che aveva consentito di accertare che Armenante, persona già nota alle forze dell’ordine per reati specifici, era solito frequentare la “movida” del centro storico di Cava de’ Tirreni, sempre affollata da numerosi giovani, per spacciare cocaina ed hashish. La squadra anticrimine individuare fra i tanti giovani presenti, il 36enne cavese e lo ha fermato. Durante il controllo, gli agenti hanno trovato Armenante con tre “stecche” di hashish, nonche’ di numerose banconote di vario taglio. Immediatamente, l’uomo è stato perquisito e poi gli agenti sono piombati a casa sua dove è stato trovato un “panetto” di hashish del peso di 50 grammi e 5 “dosi” di cocaina ed un coltello e un bilancino di precisione usati per il taglio della sostanza. Armenante è stato arrestato per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti ed è stato associato alla casa circondariale di Salerno, a disposizione del pm di turno presso il tribunale di Nocera Inferiore in attesa del rito direttissimo.