Buona la prima…riunione di maggioranza post decadenza. Temi pacati lunedi sera, anche se qualcuno ha avuto la sensazione che le parti si stessero studiando a vicenda, per capire l’uno le intenzioni dell’altro. Una riunione senza gli assessori, presenti i dissidenti. Pasquale Aliberti (nella foto) non ha voluto ancora discutere di Pasquale Coppola, un argomento che per forza di cose deve attendere il pronunciamento del Tar dell 12 gennaio. Il sindaco ha confermato quanto già fatto sapere pubblicamente, e cioè la riprogrammazione delle opere del Piu Europa, l’azzeramento della giunta e la mozione di sfiducia nei suoi confronti. “Un atto dovuto per chiarire a tutti se eventualmente esiste ancora una maggioranza ampia, forte e coesa, capace di continuare a lavorare sul completamento del programma Piu Europa, sulla realizzazione del Puc, sulla reindustrializzazione dell’ex Copmes e sul raggiungimento di una serie di obiettivi (Pip, ospedale e risanamento del Sarno), rispetto ai quali chiaramente c’è bisogno anche di segnali forti e coerenti di altri livelli istituzionali” spiega il primo cittadino. Nessun nome è trapelato, Aliberti per evitare fughe di notizie mantiene il più stretto riserbo e pare che neanche gli assessori sappiano ancora quale sia la sua volontà. Un azzeramento totale comporta l’adeguamento alle quote rosa, e questo si traduce in almeno tre donne nominate nell’esecutivo. Potrebbero essere Brigida Marra e Teresa Formisano, oltre all’intoccabile Annalisa Pisacane, ma questo potrebbe di contro indebolire il consiglio comunale, perché seppur lo scorrimento di lista porterebbe l’entrata di Ciro Albano, considerato fedelissimo, verrebbe meno però la forte dialettica e l’animosità che la Marra ha dimostrato avere. E’ stata lei, fino ad oggi, la vera portavoce della maggioranza, il “soldato Ryan” dell’armata alibertiana. E difficilmente il primo cittadino potrebbe trovare qualcuno più “fedele” di Teresa Formisano. Meglio andare sul sicuro, e rimpiazzare solo Antonio Pignataro, unico non eletto. “L’auspicio è che tutto questo possa realizzarsi anche con un confronto politico duro ma mai violento e in un clima istituzionale sereno – prosegue Aliberti – Pertanto è giusto che la maggioranza che verrà a determinarsi discuta di un riequilibrio complessivo che metta tutti nella condizione di lavorare con più energia ed entusiasmo provando a coinvolgere nelle decisioni anche l’opposizione più feroce: di questo sia garante anche il Presidente del Consiglio”.
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