- CAVA DE’ TIRRENI. Uno spiraglio per salvare il Santa Maria dell’Olmo
Anche il Governatore De Luca contrario al piano di riassetto deciso dal manger Viggiani dell’azienda universitaria del “Ruggi”
Conferenza dei capigruppo permanente per seguire le sorti dell’ospedale cavese ed oggi consiglio comunale ad hoc. L’intervento della CgilCAVA DE’ TIRRENI. «De Luca ha espresso un giudizio negativo sul piano di riassetto deciso dal manager Vincenzo Viggiani ed ha espresso la volontà di fare quanto possibile per la salvaguardia dei livelli di assistenza del Santa Maria Incoronata dell’Olmo». A rendere pubblico il pensiero del Governatore della Regione è stato il sindaco Vincenzo Servalli che con il presidente della Giunta regionale ha avuto un incontro per sottoscrivere il Piu Europa. Ai margini dell’incontro si è parlato anche delle sorti dell’ospedale di Cavai, che ha parte dell’azienda universitaria di Salerno e che proprio al Ruggi cederà i reparti di ginecologia e ortopedia. Uno svuotamento in terra metelliana che rientra in una riprogrammazione più ampia dell’azienda universitaria e che penalizzerà altri ospedali. Di mezzo c’è il non facile capitolo della riorganizzazione dei turni di lavoro con ll’entrata in vigoro della niova normativa sul lavoro. Contro la sostanziale chiusura dell’ospedale di Cava de’ Tirreni, lunedì scorso, c’era stata anche una manifestazione dei cittadini cavesi e il consiglio comunale di Vietri sul Mare aveva approvato un ordine del giorno per non far chiudere la strurra sanitaria metelliana. Ieri pomeriggio, nel corso della Conferenza dei Capigruppo si è deciso all’unanimità l’insediamento in via permanente della conferenza per monitore l’evoluzione della situazionedel santa Maria incoronata dell’Olmo. Oggi, alle 16.30 si terrà un ulteriore riunione dei capigruppo ed a seguire alle 17.30 una seduta del Consiglio Comunale.
Sul tema la Cgil scrive:«Da quanto è dato apprendere da fonti ufficiose, sarebbero mantenute le attività di alcuni reparti, sospesi nella proposta di Viggiani. Alla Cgil preme sottolineare che è necessario mantenere l’efficienza dei pronto soccorso, e la disponibilità dei radiologi h 24, quindi stabilmente anche in orario notturno. Questo è un aspetto nodale da risolvere, e non può passare per la reperibilità, ipotesi oggi manifestata. Occorre riflettere anche, in prospettiva, su una risposta alla possibilità di far nascere bambini nel territorio dell’Azienda Ospedaliera, e non solo al Ruggi, magari definendo con l’Asl l’apertura di Case del parto, come a Cava e a Mercato San Severino». - «Si lavora per salavare gli ospedali di Cava e Castiglione»
Nessuna fuga in avanti, resta aperto il dialogo. Questo in sintesi la situazione sul riassetto della sanità campana dopo le recenti polemiche per la riorganizzazione (leggi chiusura e accorpamento di ospedali eo di reparti) in tutta la Campania. In particolare allo studio soluzioni per salvaguardare gli ospedali di Castiglione di ravello e di Cava de’ Tirreni.
Dal consiglio regionale fanno sapere che «Continuano le audizioni dei dirigenti di Asl e Aziende ospedaliere presso la struttura dell’assessorato alla Sanità, per un monitoraggio delle aree di criticità a seguito dell’introduzione dell’orario unico di lavoro europeo. Questa mattina si è svolto nella sede del Centro Direzionale l’incontro con l’Asl Salerno e l’Azienda Ospedaliere Ruggi. La metodologia di lavoro prevede razionalizzazione dove è possibile, e implementazione del personale attraverso le forme previste dall’ultima legge di stabilità del governo Renzi. Nel mentre si stigmatizzano le deprecabili fughe in avanti e le iniziative estemporanee di alcune Aziende rispetto a decisioni che riguardano il territorio – e che per questo devono prevedere i necessari passaggi politico-istituzioni di condivisione – si è soddisfatti delle soluzioni trovate per la preservazione di attività come quella della struttura di Castiglione di Amalfi e dell’Ortopedia di Cava de’ Tirreni. Durante l’intero periodo delle festività continueranno gli incontri con tutte le Asl e le Aziende fiduciosi che ogni criticità verrà brillantemente superata». - NOCERA INFERIORE. Chiudono gli altri e l’Umberto I collassa
NOCERA INFERIORE. Chiusa Scafat, ridimensionato Cava, ospedalità insufficiente dell’area sud della provincia di napoli e il pronto soccorso dell’Umberto I a Nocera Inferiore collassa. In particolare in queste feste natalizie, il presidio di emergenza nocerino è stato preso d’assalto da un’utenza in cerca di prestazioni sanitarie alle quali ha dovuto far fronte nonostante la grave carenza di personale. In particolare mancavano medici e se fossero arrivate ulteriori emergenze la situazione sarebbe stata ancora peggio del previsto. Grazie all’aiuto dei colleghi dei reparti, si è evitata un’emergenza non controllabile, ma è anche vero che non si può andare avanti in questo modo. Medici e infermieri, quindi, hanno deciso di intraprendere la strada della denuncia sindacale per cercare di ottenere risposta dalla direzione ospedaliera di Nocera inferiore. Gli utenti sono davevro provati da lunghe attese. per un codice verde, ad esempio, si può attendere anche più di un’ora per essere visitati. Il pronto soccorso sembra una stazione ferroviaria nell’ora di punta, tanto che è affollato. In più, in un Dea di terzo livello non c’è sempre presente un neurologo, nonostante l’alto numero di ictus. Ormai le lamentele sono le solite ma le risposte non arrivano mai. - MERCATO SAN SEVERINO. Allargare il protocollo Asl-”Ruggi” anche all’emergenza e trasferire il 118 al “Fucito”
MERCATO SAN SEVERINO. «L’applicazione della normativa europea avra dei riflessi negativi sui turni di guardia ai pronto soccorso che venivano completati con straordinario e con attivita libero professionale integrata. Invito i Sindaci della Valle Irno a chiedere al direttore dell’azienda ospedaliere Vincenzo Viggiani ed al commmissario dell’Asl Antonio Postiglione di allargare il protocollo di intesa Ruggi-Asl anche alla emergenza e promuovere il trasferimento del 118 presso l ospedale Fucito». Questa la proposta di Carmine Landi, consigliere comunalòe delegato alla sanità ed ai rapporti con l’università del Comune di Mercato San Severino.
«In questo modo -afferma Landi- avremo un organico completo che fara anche formazione e quindi pronto per la rete dellinfarto e dell ictus cerebrale.I dati sul nostro territorio sono di circa 350 infarti nel 2015 e secondo gli indici di prevalenza nel 2016 saranno circa 400. Siccome gli acuti vengono dall intero territorio irnese e dai territori vicini se vogliamo tutelare queste persone dal rischio di morte abbandoniamo i campanilismi e chiediamo il trasferimento del 118 presso l ospedale .Tal cosa va fatta pure perche per la rete dell’infarto si dovraà ancora aspettare in quanto e’bene chiarire che essa diventa tale solo se le ambulanze possono trasmettere l’elettrcardiogramma alle unita coronariche per via telematica. Ebbene questo richiede il bandire una gara di appalto e di una societa vincitrice cose che i tecnici regionali vicini al governatore devono avere ben chiaro se vogliono essere di supporto rigoroso». - «Sulla programmazione sanitaria della provincia solo bugie elettorali da parte del Pd».
Per il consigliere regionale Gambino di Fratelli d’Italia non si parla più del pronto soccorso di Scafati e di Agropoli e si accorpono reparti di diversi ospedali (Cava, Mercato San Severino, Ravello, Roccadaspide, Polla, Oliveto Citra, Sapri, Vallo della Lucania, Battipaglia, EboliSolo chiacchiere. Il consigliere regionale del Fdi-An, Alberico Gambino, in una nota, scrive che le riforme nel mondo del lacvoro e e il decreto balduzzi sui posti letto erano già noti prima delle elezioni regionali ma, nonostante ciò, il Governatore De Luca ed il Pd hanno alnciato una serie di proclami sulla sistema sanitario della provincia finalizzato a mantenere in vita tutti gli ospedali e a riattivare i Pronto Soccorso dei nosocomi di Agropoli e di Scafati. «A distanza di soli pochi mesi “i proclami della campagna elettorale del Pd” si sono trasformati prima in “ promesse elettorali” e poi definitivamente “ in bugie elettorali” scrive Gambino-. E’ sotto gli occhi di tutti, infatti, che non si parla più dei Pronto Soccorso di Agropoli e Scafati e che addirittura, adducendo a scusa la legge 161/2014 e il Decreto Balduzzi, le uniche decisioni in attuazione riguardano “accorpamenti di reparti” e “soppressione di Presidi Ospedalieri” sulla scorta di un concetto ragionieristico della sanità che già tanti danni ha fatto con il Decreto 49/2010 adottato dall’allora Commissario ad Acta Bassolino. Il Piano Sanitario programmato dal Pd, ed in parte già attuato, è chiaro e mira alla soppressione di fatto, attraverso una prima fase denominata “ accorpamento di reparti”, degli Ospedali di Scafati, Cava dei Tirreni, Mercato San Severino, Castiglione di Ravello, Roccadaspide, Polla, Oliveto Citra, Sapri e finanche Vallo della Lucania – per non parlare di Battipaglia ed Eboli – per accentrare tutto in pochi Presidi Ospedalieri che, evidentemente, per spazi e posti letto finiranno solo per ingolfarsi e peggiorare anche l’erogazione degli eccellenti servizi che oggi erogano…. In materia di potenziamento organico, infatti, omette di utilizzare gli specialisti ambulatoriali, la stabilizzazione dei precari, l’assunzione di medici e operatori sanitari almeno per le quote di turn over 2012/2015 già sbloccate, la mobilità extra regionale, il convenzionamento degli specializzandi ultimo anno e quello delle cooperative e delle associazioni infermieristiche.
In materia di Presidi Ospedalieri e posti letto, non considera la dislocazione di essi in territori disagiati, i tempi di percorrenza di una viabilità provinciale sempre più disastrata, gli incrementi notevoli della popolazione stanziale per gran parte dell’anno, la possibilità di Dipartimentazione dei settori sanitari, le esigenze reali e concrete – costituzionalmente garantite – di tutelare il diritto alla salute di tutti.
Per queste ragioni il Gruppo Consiliare Regionale FDI ha chiesto, a termini regolamentari e statutari, la convocazione di un Consiglio Regionale Monotematico per discutere ed approvare Linee di indirizzo per il Piano Sanitario Regionale da sottoporre alle valutazioni del nuovo Commissario ad acta, al fine di aiutarlo nella conoscenza dei territori su cui inciderà la sua azione, essendo proveniente dalla terra del premier Renzi, in modo che possa evitare di applicare solo ed esclusivamente concetti numerici e ragionieristici come già preannunciato in estemporanee e affettate interviste mediatiche».