284 risulta la seconda provincia della Campania per vivacità imprenditoriale. “Gli ultimi dati di Infocamere mostrano un’accelerazione a Napoli e Salerno caratterizzata soprattutto da una prevalenza delle start up a conduzione giovanile che sono quasi un quarto del totale – commenta Carlo Barbagallo, ex presidente dei Giovani di Confindustria Campania e amministratore unico di Cofiba, azienda casertana leader nella bonifica del territorio -. E’ esattamente da qui che bisogna partire per rilanciare lo sviluppo in Campania”. Salerno seconda provincia campana per start up ad alto contenuto tecnologico. Come va interpretato questo dato? Comincia a rafforzarsi sia a Napoli, che risulta quarta in Italia e unica città del Sud nella top ten delle province protagoniste della crescita delle start up innovative in Italia, che nella provincia di Salerno – nonostante un contesto negativo tra costo del denaro e pressione fiscale record – una voglia di fare impresa che non ha paura di scommettere sull’innovazione e che parla un linguaggio giovane, dinamico e ipertecnologico. Allo stato si tratta dell’unico vero antidoto alla crisi soprattutto perché è in queste nuove realtà che si profilano le maggiori opportunità occupazionali. Nelle start up giovani si assume di più? Secondo previsioni recenti di Infocamere, 3 start-up innovative su 4 hanno intenzione di accrescere il proprio personale entro la fine dell’anno. Lo cercano, però, di profilo altamente qualificato, prevalentemente con formazione ingegneristica e scientifica, e già sanno che, in 6 casi su 10, avranno enormi difficoltà a trovare la persona giusta. La formazione di figure specializzate diventa per le aziende il vero elemento distintivo, capace di fare la differenza in termini di competitività e di capacità di rimanere sul mercato dopo esserci entrati. Ed è su questo elemento che dovranno investire per il futuro e, sempre in misura maggiore, tanto le aziende quanto le istituzioni pubbliche. Start up innovativa in Campania è sinonimo di impresa giovane? Sono soprattutto i giovani quelli che manifestano la più forte propensione imprenditoriale. Quasi un quarto delle nuove start up sono guidate da under 35 e le società in cui almeno un giovane è presente nella compagine societaria sono più del 40 per cento del totale. Non dimentichiamo che la Campania detiene anche il primato dell’autoimprenditorialità giovanile: ogni mille under 35 residenti nascono 3,2 imprese. Un dato che va anche letto nell’ottica di una maggiore flessibilità e fantasia dei campani, e in genere del popolo del Mezzogiorno, a rispondere alle criticità economiche in maniera dinamica. In Campania la creazione un numero maggiore di imprese da parte dei giovani non è piuttosto la risposta all’assenza cronica di lavoro? Certo è innegabile che la capacità di reinventarsi tutta meridionale sia strettamente legata ai dati sulla disoccupazione reale che in Campania supera ampiamente il tetto del 50 per cento.
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