Grande partecipazione al primo incontro del progetto nazionale della Società Filosofica Italiana “Tradizione e contemporaneità. Letture filosofiche”, che intende promuovere un percorso di approfondimento di testi filosofici su temi classici, mostrandone il possibile rispecchiamento nella contemporaneità.
Il richiamo alla ragione, fondamento della civiltà umana, è particolarmente cogente in un momento storico come quello che stiamo vivendo, segnato tragicamente da una violenza integralista e oscurantista. A tale proposito, molto importante è il contributo che può fornire la filosofia, soprattutto per quanto riguarda una tematica centrale, quale quella del rapporto tra ragione e fede. A quest’ultima è stato dedicato l’incontro tenutosi nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Salerno, durante il quale i professori Giulio d’Onofrio e Francesco Tomatis, coordinati dalla professoressa Clementina Cantillo, hanno guidato gli studenti presenti in una riflessione sul “Proslogion” di Sant’Anselmo. Il seminario si inserisce nel progetto nazionale della Società Filosofica Italiana “Tradizione e contemporaneità. Letture filosofiche”, che intende promuovere un percorso di approfondimento di testi filosofici su temi classici, mostrandone il possibile rispecchiamento nella contemporaneità. Partendo dall’argomento unico, secondo cui “Dio è ciò di cui non si può pensare nulla di maggiore”, Sant’Anselmo arriva a dimostrare razionalmente ciò che aveva già accettato per fede: la necessità dell’esistenza di Dio. Dio è l’ineffabile, che apre l’uomo alla consapevolezza della sua finitezza e all’infinitezza del divino. Se il Dio, che il pensiero riesce a concepire, non può che essere bene, questo Dio dovrebbe necessariamente escludere ogni forma di fanatismo e di violenza. Il pensiero dei presenti, doloroso e discreto, non poteva non rivolgersi agli eventi tragici, che oggi sconvolgono le nostre coscienze. Non è facile trattare argomenti di questo spessore intellettuale con un pubblico di liceali. Il dibattito, nonostante questo, è stato vivo e coinvolgente e i giovani presenti hanno interiorizzato nuovi spunti per una riflessione autonoma sugli spazi che la contemporaneità ancora offre al rapporto tra fede e ragione, che oggi appaiono così dolorosamente divise. Al seminario hanno preso parte 380 ragazzi provenienti dai licei salernitani Da Procida, Da Vinci, De Sanctis, Regina Margherita, Convitto Nazionale e Tasso, il quale da quest’anno scolastico 2015/2016 sperimenta una nuova organizzazione delle attività didattiche, dedicando una parte delle ore di insegnamento previste a lezioni alternative, strutturate come sintesi tra la sensibilità e gli interessi conoscitivi degli studenti e le esigenze di formazione più propriamente scolastiche, con fruizione di opere cinematografiche, teatrali, conferenze, dibattiti. L’incontro ha costituito anche l’occasione per conoscere direttamente l’università di Salerno e, grazie ai materiali forniti dal CAOT, la sua offerta di studi, in particolare per quanto riguarda il Dipartimento di Scienze del patrimonio culturale.
Alessandra Vitolo
Benedetta Lo Presti
Piercamillo Falivene
Anna Maria D’Agostino
(Liceo classico Torquato Tasso, Salerno)