Di Adriano Falanga
“La farsa della decadenza già al primo atto ha evidenziato la mancanza di una maggioranza politica che è nella città reale da molto tempo e che la maturità politica di Aliberti dovrebbe suggerirgli di rassegnare le dimissioni per andare al voto armi pari nella prossima primavera”. Così Cristoforo Salvati, capogruppo di Fratelli D’Italia, dopo la lunga notte del consiglio comunale che ha aperto il procedimento per la decadenza del primo cittadino, accertando l’incompatibilità dopo che questi è ricorso artatamente al Tar contro il Comune, per una tettoia negata. Salvati evidenzia quello che è il suo dato politico, a margine di quanto accaduto. “Una decadenza votata sul filo del rasoio e con transfughi di coalizione dell’ultima ora, dovrebbe far capire al Sindaco che è inutile continuare ad attaccare l’autorevolezza della istituzione della Presidenza del Consiglio, per nascondere il suo fallimento politico che indipendentemente dalle gravi indagini che lo vedono protagonista, a poco più di due anni dalla sua nuova elezione, i tanti autori della sua vittoria elettorale o si assentano al consiglio comunale o votano contro la sua decadenza”. Non hanno votato a favore Pasquale Coppola e Pasquale Vitiello, ma se questo era prevedibile, non lo è stato il lungo tira e molla per convincere Pasquale De Quattro a prendere parte alla seduta, mentre Roberto Barchiesi è stato assente, assieme a Stefano Cirillo. La delibera è passata solo grazie al sostegno che dall’opposizione è arrivato da Michele Raviotta e Filippo Quartucci. Una decisione presa, a loro dire, per scongiurare l’arrivo di un commissario. “Caro Aliberti, risparmiaci per il bene della città le due prossime farse e non fare come lo struzzo, oramai non hai più una maggioranza rassegna le dimissioni e non scappare come un coniglio dalle tue enormi responsabilità di distruzione del tuo stesso centro-destra” la pesante conclusione di Cristoforo Salvati.