Di Adriano Falanga
Coppola ufficialmente parla di sanare “eventuali difformità che saranno riscontrate”, ma queste ci sono, ed è lui stesso a renderle note nel momento in cui ha scritto al dirigente dell’area tecnica per chiedere una Scia (segnalazione certificata di inizio attività) e un permesso di costruire in sanatoria al fine di sanare le opere abusive riscontrate. Nel dettaglio, il presidente del consiglio comunale spiega che l’immobile gli è stato donato dai genitori nel 2012 nello stesso stato in cui si trova oggi. Ha poi scoperto, dopo il clamore mediatico che lo ha investito, che incombe un’ordinanza di demolizione su alcune volumetrie poste al piano rialzato, piano primo e secondo (sembrano essere delle verande, ndr). L’ordinanza è datata giugno 2004. Tra questa data e il 2012 sono state eseguite delle opere di ridistribuzione degli spazi interni. “Il tutto – spiega Coppola – antecedentemente all’entrata in possesso dell’immobile da parte del sottoscritto”. Insomma, secondo la difesa del presidente del consiglio comunale le violazioni sono state commesse dai genitori e lui lo avrebbe saputo solo oggi, attivandosi subito per sanare. Violazioni che però il “corvo” ha mostrato di conoscere molto bene, e nonostante i dati con cui ha sottoscritto la lettera siano risultati palesemente falsi, il contenuto era però reale. Ed è questo che ha spinto Coppola a parlare di una “regia politica” dietro queste missive indirizzate non solo a lui, ma anche ad altri esponenti dell’opposizione, tra cui Vittorio D’Alessandro, e sempre relativi a presunti abusi edilizi. E’ chiaro quindi che chi ha spedito queste missive ai caschi bianchi sia persona ben informata della tematica. Non certo un “corvo” qualunque.