Venti dipendenti della clinica Villa del Sole presto si troveranno senza un lavoro e i sindacati prevedono un autunno caldo per l'interno settore sanitario della provincia di Salerno. Il tentantivo delle organizzazioni sindacali di mediare con la direzione della struttura e con l'Asl di Salerno non è andato a buon fine.Sembrerebbe infatti che la procedura di licenziamento collettivo per la
riduzione del personale, avviata lo scorso 13 giugno dai vertici della
nota clinica salernitana, sia destinata a volgere a termine. Su 94
dipendenti, dunque, 20 dovrebbero essere licenziati nei prossimi giorni
anche se gli esponenti sindacali stanno tentando di evitare il peggio.
Lo scorso 14 settembre era intervenuto sulla vicenda il nuovo direttore
generale dell'Asl di Salerno Antonio Squillante, promettendo il suo
massimo impegno ma, ad oggi, risultati positivi per i lavoratori ancora
non ve ne sono. A questo punto i sindacati sono pronti alla battaglia e
non escludono un possibile sciopere generale del settore. « Era evidente
che a settembre sarebbe scoppiato il settore privato della sanità –
afferma Pietro Antonacchio della Cisl Fp – e la responsabilità purtroppo
è tutta in capo, in primis alla gestione del governo regionale di
Caldoro e della sua gente e della precedente gestione commissariale,
tutta intenta a fregiarsi del virtuoso azzeramento dei debiti, nel
mentre trascurava di cimentarsi nei processi di riordino del comparto
che era ed è l’unica strada per uscire dal pantano in cui incompetenza e
approssimazione ci hanno relegati. La Clinica del sole ha ribadito i 20
licenziamenti definiti, che si aggiungono ai 13 licenziamenti della
Clinica Malzoni di Agropoli, ai 50 previsti e minacciati dalla
Fondazione Gambardella, ai circa 22 del Centro Terapeutico Acernese. Che
sarebbe stato un autunno caldo – prosegue il segretario della Cisl Fp –
era una certezza, ma che a tale situazione si è sovrapposta una
mancanza totale di interlocuzione tra istituzioni politiche, azienda
sanitaria, sindacati e stakeholder nell’ottica di una moderna governance
capace di affrontare il problema della riorganizzazione di tutto il
sistema, è un fatto grave» . Sulla stessa linea Angelo Di Giacomo:
« Bisogna ricominciare a partire dalle compartecipazioni e dai mancati
adeguamenti dei tetti di spesa sottostimati per le strutture
riabilitative e per il privato accreditato, che hanno visto nel passato
recente ridurre drasticamente le risorse economiche del salernitano
appannaggio delle aree metropolitane di Napoli e Caserta. In assenza di
convocazioni ad ogni livello istituzionale – conclude Di Giacomo – altro
non rimane ai lavoratori che manifestare e al sindacato di organizzare
una enorme manifestazione sul territorio salernitano culminante in uno
sciopero del settore e uno sciopero generale in tutta Salerno e
provincia. Se non ora, quando?»