Finalmente. Sarà stata questa la prima parola pronunciata dai tanti lavoratori per anni esposti all’amianto sul proprio luogo di lavoro, all’atto della firma del protocollo di intesa tra Provincia e Asl Salerno, sottoscritto ieri mattina presso il salone Bottiglieri di palazzo Sant’Agostino,
finalizzato alla costituzione di un tavolo istituzionale per affrontare fattivamente la questione. Un importante lavoro di monitoraggio sulla popolazione degli ex esposti all’amianto cui si accompagneranno delle campagne informative che prevedono la pubblicazione, sui siti di Provincia e Azienda sanitaria locale di tutti i dati raccolti e inerenti le patologie amianto-correlate.
«L’amministrazione provinciale – afferma l’assessore provinciale al lavoro, Pina Esposito, firmataria, con il manager dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, dell’accordo – intende lanciare un segnale di vicinanza a coloro che, negli anni, sono stati esposti all’amianto. Un tema già affrontato dal presidente Cirielli, cofirmatario della proposta di legge “Sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi all’esposizione all’amianto durante il lavoro”, presentata alla Camera dei Deputati, il 13 gennaio 2010». Le attività di monitoraggio e informazione saranno coordinate da un tavolo di concertazione istituzionale composto da Provincia, Asl, associazioni di volontariato e da una rappresentanza dei lavoratori. Oltre all’assessore Esposito e al direttore generale dell’Asl, Squillante, alla firma erano presenti il dirigente provinciale del settore, Alfonso Ferraioli, il rappresentante dei lavoratori di Isochimica, Michele Aversa, e Francesco Musumeci, presidente dei medici Isde.
Ed esprime soddisfazione anche la federazione salernitana del Partito della Rifondazione comunista, in prima linea in questa battaglia, ferma restando la convizione che non ci si debba fermare solo alle parole e agli accordi: «Riteniamo che gli obiettivi più immediati da raggiungere sono in primo luogo l’aggiornamento dell’elenco degli operai ex-esposti all’amianto del registro della regione Campania, affinché in esso siano ricompresi tutti; in secondo luogo, la concreta attivazione dei programmi di monitoraggio della salute, la chiara e precisa indicazione di come le Unità operative interessate dell’Asl Salerno intendono ottemprerare ai dettami normativi».