SCAFATI / POMPEI. Le polemiche sull’asfalto dividono le due città, le non polemiche sull’inquinamento del Canale Marna le unisce. Alcuni giorni fa i cittadini delle città di Scafati e Pompei hanno assistito al botta e risposta in rete tra i rispettivi sindaci delle due città per quanto riguarda le condizioni del manto stradale a confine tra le due città e precisamente nei pressi del casello autostradale, il tutto tra accuse, colpe e giustificazioni. Oltre al casello autostradale, però, c’è un altro luogo e confine, con problematiche ben peggiori, che li accomuna e non solo territorialmente ma anche come linea politica: il silenzio sugli sversamenti che arrivano nel Canale Marna. Canale che per un lungo tratto delinea il confine naturale tra le due città e che viene usato da entrambe le città come sversatoio naturale del proprio sistema fognario. C’è da dire che se da un lato lo sversamento nel Marna è del tutto regolare da parte dei Comuni perché in alcuni tratti non ci sono ancora collegamenti con il depuratore del Medio Sarno che si trova a poche centinaia di metri, questione non di competenza prettamente comunale, dall’altro lato è sotto gli occhi di tutti il poco interessamento per il controllo su cosa e chi altro scarica nel Canale Marna. L’esempio lampante lo ritroviamo nella frazione Mariconda dove, sotto il ponte che unisce Scafati con Pompei, si trovano gli scarichi di entrambi i sistema fognari e come si evince dalle foto a corredo ,pomodori, scarti della lavorazione dell’industria conserviera escono da un lato e liquido rosso e semi di pomodoro escono dall’altra. Verrebbe da dire “che pasticcio” se non si trattasse di inquinamento, sversamento illegale, mancata depurazione di qualche industria che va contro legge con tanto di miasmi che rendono l’area invivibile e l’aria irrespirabile.Mai nessuna azione condivisa e concordata tra le due amministrazioni è stata portata avanti per effettuare dei controlli o dare la caccia agli industriali che non ottemperano ai doveri di depurazione .I commercianti della zona sono esasperati, sia per gli incassi che diminuiscono soprattutto per chi tratta prodotti alimentari, i residenti invece sono costretti a barricarsi in casa, accendendo i condizionatori h24 ,non potendo nemmeno godere della frescura delle ore serali con ovvi aggravi sulla spesa energetica familiare . Tanti abitanti si adeguano, stanchi ormai, altri meno non accettando lo status quo e il silenzio di chi li amministra, “Ormai è un problema trentennale” dicono alcuni ,altri invece parlano di “immobilismo trentennale dove nulla si è fatto e nulla ci si prepara a fare”, mentre un commerciante si augura la fine dell’estate “non resta che il tempo abbia la meglio e passi quanto più in fretta possibile questo periodo”. Da entrambi i Comuni, nel frattempo, tutto tace certo è che la salute ,lo scempio e il degrado meriterebbero qualche azione e attenzione in più . Gennaro Avagnanotop, scafati, pompei, canale, marna
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