La dottoressa Margherita Ritalba Caroli, medico chirurgo pugliese e dirigente sanitario, dopo aver ricevuto cure riabilitative successive a un intervento chirurgico ortopedico, ha deciso di rendere pubblica la propria esperienza di paziente e degente presso la nota struttura di Eboli “Nuovo Elaion” della cooperativa Sanatrix, presieduta da Cosimo De Vita. Di seguito il testo integrale della lettera, sentita e partecipata, inviata dalla dottoressa Caroli al fine di renderla pubblica “Gentilissimo Presidente, come Lei ben sa sono stata ospite della struttura da lei presieduta per 15 giorni dopo essere stata sottoposta ad intervento di protesi d’anca presso l’ospedale di Oliveto Citra. Lei può ben immaginare le mie condizioni fisiche e psicologiche quando sono arrivata al Nuovo Elaion. Vedevo il mio futuro molto nebuloso e pieno di ostacoli, con la paura di non essere più indipendente e di dovermi piegare ad un tipo di vita che mi avrebbe impedito di procedere nella mia vita personale e professionale. Ma il Nuovo Elaion ha compiuto un miracolo. Sono stata accolta come una componente di una grande famiglia ad iniziare dal Direttore Sanitario, il dottor Lilla Petronella, che dirige, con le sue due collaboratrici principali, perfettamente la struttura, sempre pronto ad ascoltare e a migliorare le condizioni degli ospiti, anche se, sinceramente, dato lo standard altissimo, c’è ben poco da migliorare. Il dottor Paolo De Martino, esperto fisiatra, che ha preso in considerazione per la mia riabilitazione non solo l’articolazione in cui è stata posta la protesi, ma tutto il resto del corpo, dati i miei molteplici problemi ortopedici, e, soprattutto, ha preparato un piano riabilitativo in cui anche i miei timori psicologici sono stati inclusi e tenuti da conto. Ha avuto anche l’attenzione di modificare la terapia in base alle variazioni delle mie capacità motorie ed ha istruito i due fisioterapisti a cui sono stata affidata con attenzione e indubbia competenza. I due fisioterapisti, eccezionali non solo per competenza e professionalità, ma anche per la pazienza e la fermezza con cui mi hanno accompagnato a .percorrere questa strada per tornare a vivere. Ognuno dei due con il proprio carattere ed approccio terapeutico, ma entrambi validissimi nella loro professione, anzi la loro alternanza di approccio è stata utile per stimolare la mia voglia di superare le paure che mi attanagliavano. Visto che, a parte i problemi ortopedici, la mia salute è stata buona, ho poco avuto a che fare con gli infermieri, salvo che con Armando e Damiano, entrambi attenti e precisi, ma anche le altre infermiere sempre gentili e cortesi. Ho invece avuto rapporti profondi con le OSS che mi hanno aiutato in tutte le mie necessità quotidiane di igiene. Mai, nella mia vita di paziente, ho trovato una tale attenzione e delicatezza, accoppiata a rispetto e professionalità. È stata per me una consolazione continua, nessun imbarazzo, ma una forma di sicurezza e protezione. Le signore avevano anche la delicatezza di venirmi a salutare all’inizio e al termine del turno, facendomi sentire da parte loro una persona cara. Fra gli 0SS una citazione a parte devo dare ad Antonio e a Giuliano: due persone sempre presenti, non solo perché in effetti si alternano giornalmente fra mattina e pomeriggio, ma perché il loro affetto e le loro attenzioni non terminano con il loro turno, ma restano nel tempo residuo della giornata. La tazzina di caffè a metà mattinata, la spremuta di arance nel pomeriggio con cui mi hanno coccolato nel mio stare ospite, non potrò MAI dimenticarle. E che dire delle signore addette alla pulizia? Semplicemente perfette nel loro lavoro e nella capacità di entrare in connessione, sempre con rispetto, con le persone ospiti come me. lo a volte le prendevo affettuosamente in giro e dicevo che “pulivano sul pulito”, ma loro mi rispondevano che era il loro dovere e che la pulizia era importante nel proteggere gli ospiti, argomenti che mi trovano totalmente d’accordo. Ma se tutto ciò che le ho raccontato accade è solo perché c’è qualcuno che veglia continuamente sull’andamento delle cose nella struttura: Lei. Lei che agisce come il Buon Padre di Famiglia controllando con attenzione, fermezza e affetto. Affetto non solo per gli operatori, ma soprattutto per gli ospiti che in gran parte hanno bisogno di supporto non solo fisico, ma anche e soprattutto intellettivo. Chi si prende cura degli Ultimi diventa Grande agli occhi di Dio e degli Uomini. E voi tutti siete dei grandi per il vostro comportamento professionale, ma soprattutto umano, nel vostro rispetto ed affetto per tutti coloro che hanno bisogno di aiuto materiale e di amore fraterno. E allora io vi ringrazio dal profondo del mio cuore, non solo per tutto ciò che avete fatto a me, aiutandomi a ritornare sulla strada della vita, ma soprattutto per tutto ciò che fate e farete per coloro che non possono esprimere ciò che pensano e che provano nel loro cuore. Le chiedo cortesemente di voler condividere questo mio ringraziamento con tutti coloro che ho conosciuto e che mi hanno aiutato. Con affetto infinito ed eterno il Signore vi benedica sempre”. Margherita Ritalba Caroli * (*Medico Chirurgo- Specialista in Pediatria e Scienze dell’Alimentazione- Dottore di Ricerca in Nutrizione dell’Età Evolutiva -Past president dell’European Childhood Obesity Group)





