Scafati/San Marzano .Avrebbe immesso sul mercato, tramite proprie attività commerciali, marijuana del tipo light non conforme alle regole e che invece sarebbe stata vera e propria droga: due anni e due mesi di condanna con il rito abbreviato, processo conseguenza del rito per direttissima, a carico di un 40enne negoziante di San Marzano sul Sarno con attività commerciale a Scafati. Altri tre collaboratori sono invece finiti sotto la lente della magistratura inquirente di Nocera Inferiore con l’accusa in concorso in detenzione ai fini dello spaccio di sostanze stupefacenti. Sequestrati 45 chilogrammi di merce. Operazione messa a segno dalla Guardia di Finanza di Scafati che ha concluso una mirata attività di controllo nel settore della commercializzazione dei prodotti a base di cannabis sativa. La marijuana. “light” in questione risultata non conforme ai parametri stabiliti dalla normativa vigente, rinvenuta all’interno di tre esercizi commerciali di proprietà di uno scafatese. Le indagini, scaturite dagli ordinari controlli all’interno di negozi specializzati di Cannabis shop, hanno evidenziato fin da subito una mistificazione della reale natura dei derivati della marijuana, che venivano artificiosamente posti in commercio con la dicitura “light. In esecuzione delle attività delegate, i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Scafati hanno eseguito perquisizioni in più punti vendita e locali di stoccaggio situati in diversi comuni dell’Agro nocerino e dei paesi vesuviani, sottoponendo a sequestro 44,7 kdi marijuana e numerose confezioni di liquido di ricarica per sigarette elettroniche. Le cui analisi sulla sostanza sottoposta a sequestro hanno evidenziato valori di Thc ben al sopra della soglia di legge, stabilita nella misura dello 0,6%. Inoltre, la merce era commercializzata con ulteriori irregolarità che la rendevano estremamente pericolosa per la salute dei consumatori, tra cui l’assenza delle certificazioni di filiera, la mancata esibizione delle analisi di laboratorio obbligatorie e difformità tra etichettatura e contenuto reale dei prodotti. Uno degli indagati, il titolare dell’attività commerciale, è stato raggiunto dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora, applicata in considerazione degli elementi emersi durante le indagini. All’esito del procedimento, definito con rito abbreviato, il Tribunale di Nocera Inferiore ha emesso una sentenza di condanna a 2 anni e 2 mesi di reclusione e 12mila euro di multa, a cui si accompagna l’interdizione temporanea dall’esercizio dell’attività commerciale, confermando le ipotesi di reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, delle quali è stata disposta la distruzione. Le indagini, nonostante la condanna del principale responsabile dell’illecito, vanno avanti per capire la provenienza della marijuana arrivata nei negozi di Scafati e dell’agro Nocerino già alterata con valori che andavano oltre i limiti stabiliti.





