Nocera Inferiore/Salerno. Cocaina acquistata a Nocera Inferiore e Scafati o Pagani, poi veniva venduta ovunque, in particolare a Salerno così come nella Valle dell’Irno e nel resto della provincia. Definitive le 8 condanne, per altrettanti imputati, a seguito dei rigetti dei ricorsi in Corte di Cassazione. Le pene vanno dai 3 ai 9 anni di reclusione. Alla base della sentenza divenuta definitiva (meno che per un imputato) un’indagine della Dda (pm Elena Guarino) compresa tra gli anni 2020 e 2021, che coinvolse circa 20 persone. In molti hanno definito le proprie posizioni già in primo grado. Il lavoro d’indagine condotto dalla Squadra Mobile, invece, condusse ad inizio 2022 a importati sequestri di droga – 20 chili di coca e 10 di eroina ad esempio – a fungere da riscontro per il grande traffico gestito da una serie di soggetti, residenti in tutta la provincia. Le intercettazioni e il resto delle attività tecniche documentarono acquisti anche dal valore di 50mila euro di cocaina o di 40mila di hashish. Il lavoro della procura di Salerno ricostruì, in sostanza, i vari livelli di potere di quel gruppo criminale. A capo c’era Aniello Romano che si occupava dei canali di rifornimento della droga, anche attraverso il confronto dei prezzi praticati dai vari fornitori. Inoltre, assegnava il controllo delle piazze di spaccio e seguiva la contabilità dei crediti da incassare aggiornandosi, quotidianamente, delle giacenze di stupefacente e dei residui debiti da riscuotere. L’uomo, che si trovava agli arresti domiciliari, avrebbe mantenuto – secondo le accuse – i contatti con i fornitori e avrebbe curato le forniture per i singoli pusher. L’associazione si avvaleva del «supporto stabile di spacciatori al dettaglio, esterni al sodalizio, ma clienti affezionati che consentivano di aumentare i profitti del gruppo”. Dalle stime degli investigatori, il sodalizio era in grado di muovere acquisti di droga stimati in un milione di euro l’anno. Le condanne furono emesse in primo e secondo grado, anche se in parte rideterminate per alcuni. A gennaio furono condannati Marco Ferraiolo (4 anni e due mesi); Roberto Sabatino e Antonio Musto (3 anni). Antonio Caramico, condannato a 4 anni e 10 mesi; Vincenzo Campanile 3 anni; Valerio Ramaglia condannato a 7 anni e 3 mesi in continuazione e Antonio Noschese condannato a 2 anni e 8 mesi. Con i rigetti dei giudici, le pene per i restanti otto imputati – ad eccezione di una che andrà rivista – sono ora definitive.





