di Salvatore Memoli
Non è vero che un amico si sostiene sempre. Non é vero che l’amicizia richiede un esercizio di disponibilità oltre qualsiasi limite. Ad un amico si dice la verità, con onestà e con educazione.
Vincenzo De Luca é persona intelligente per capire che per le prossime elezioni regionali il suo treno é sul binario di fine corsa.
Rifiutato come candidato per la terza legislatura, con una congiura politica di palazzo che lascia l’amaro in bocca, subisce il vero tradimento politico sia con la candidatura di Fico, sia con l’ostracismo dell’apparato del Presidente in pectore. Più di tutto De Luca deve rendersi conto che esiste un vento contrario a lui, deve valutare la portata del voltafaccia che molti dei suoi gli hanno fatto candidandosi e aderendo a Forza Italia e deve rendersi conto che é tempo di cambiare il linguaggio politico.
Sinceramente, quando il cavallo vincente non é candidato, é difficile trasferire i suoi consensi ad altri, soprattutto se costoro non hanno empatia e non sono riconoscente a chi sostiene la coalizione.
Non dico che l’apporto di De Luca sia importante ma sono sicuro, come lo sono stati tutti coloro che hanno fatto politica, che, come per tutti, c’è un momento di fare altro! E, poi, sono sicuro che molti legati al suo carro perdente decideranno di cambiare, di percorrere altre strade e di esercitare una catarsi che maturavano nel loro animo e che vigliaccamente hanno soltanto rimandato.
Vincenzo De Luca é persona intelligente per capire che per le prossime elezioni regionali il suo treno é sul binario di fine corsa.
Rifiutato come candidato per la terza legislatura, con una congiura politica di palazzo che lascia l’amaro in bocca, subisce il vero tradimento politico sia con la candidatura di Fico, sia con l’ostracismo dell’apparato del Presidente in pectore. Più di tutto De Luca deve rendersi conto che esiste un vento contrario a lui, deve valutare la portata del voltafaccia che molti dei suoi gli hanno fatto candidandosi e aderendo a Forza Italia e deve rendersi conto che é tempo di cambiare il linguaggio politico.
Sinceramente, quando il cavallo vincente non é candidato, é difficile trasferire i suoi consensi ad altri, soprattutto se costoro non hanno empatia e non sono riconoscente a chi sostiene la coalizione.
Non dico che l’apporto di De Luca sia importante ma sono sicuro, come lo sono stati tutti coloro che hanno fatto politica, che, come per tutti, c’è un momento di fare altro! E, poi, sono sicuro che molti legati al suo carro perdente decideranno di cambiare, di percorrere altre strade e di esercitare una catarsi che maturavano nel loro animo e che vigliaccamente hanno soltanto rimandato.
É amaro, ma molti hanno provato questo tratto di strada che porta ad altro ruolo politico. Per molti l’onta di una caduta libera é stata accompagnata dal tradimento degli amici più cari, dei compagni di viaggio, di coloro che sembravano indissolubilmente legati alla stessa sorte.
É amaro ricordare quando De Luca ha giocato a testa o croce con la vita dei suoi amici e, rifiutando di assumere una decisione giusta, ha fatto prevalere le parole dei suoi amici, le vendette degli eunuchi della politica che conoscono solo piccoli gesti di livore e comportamenti privi di etica politica. De Luca in quei momenti ha dimenticato di essere filosofo ed amante della verità e si é accontentato del suo tornaconto politico. Ha fatto dell’avanti un altro la regola per proteggere se stesso, per costruire e mantenere il suo impero. Ci sono persone che credono al “Karma”, al principio secondo cui ogni azione, che sia fisica, verbale o mentale, ha una conseguenza.
Anche la politica ha il suo Karma, innalza gli uomini fino all’ebbrezza del potere più emozionante, quello che fa sentire potenti e invincibili. Poi permette cadute vertiginose, fino ad inabissare le memorie e distorcere la verità con ricordi che vengono piegate al tornaconto.
Non é tempo di cadute rovinose per De Luca; per ora si tratta soltanto di lasciare la guida della Regione, per giunta verosimilmente nelle mani di un personaggio disistimato ed inadeguato al ruolo ed alle attese di un Ente che deve democraticamente normalizzarsi.
Il tempo gli farà credere di essere ancora a capotavola! Sono frasi ad effetto, epilogo di un’alterazione della persona politica in personaggio buffo dell’avanspettacolo, causato dalla manipolazione di Crozza che resta il solo responsabile della cattiva comunicazione dell’ormai ex Presidente di Regione.
Tornerà a breve ad essere l’uomo dal maglione a collo alto che pronuncerà verdetti politici che non saranno più seguiti. Proverà a camminare tra la gente, molti vigliaccamente faranno finta di non conoscerlo ed altri gli rinfacceranno meriti e responsabilità che vanno oltre la verità dei fatti.
É capitato ad altri prima di lui, ne hanno sofferto in silenzio.
Sono stati annullati dal tempo e ad essi é rimasto l’onore di una memoria macchiata dall’interesse delle persone. Niente di più!
I pochi amici che resteranno non avranno più valore perché lo sconfitto si agita nei propositi di recuperare tutti, negando che sono già alla corte del nuovo vincitore.
Un giorno lontano gli dissi, torneremo ad essere amici quando saremo due cittadini indeboliti dal tempo e dal cambio dei ruoli sociali.Quel giorno ti ricorderò che noi siamo strumenti del potere e non fini! A noi viene affidato tutto il potere e tolto allo stesso modo, da una grande verità che si chiama Democrazia!
Niente ci appartiene, niente é nostro quello che appartiene a tutti!
Siamo entrati in punta di piede nella gestione del Potere di qualsiasi dimensione e con le stesse modalità ne dobbiamo uscire, senza spasmi e rivendicazioni.
Noi possiamo rivendicare soltanto quello che é nostro, perché trasmesso dai nostri genitori, il resto deve essere restituito, lasciando il giudizio di noi alla storia che si erge come un giudice terzo e giusto.
Ad un amico va detto che il tempo gira le pagine dei libri di storia e copre di polvere tutto ciò che é effimero e vanaglorioso.
Facciamo esercizio di umiltà, c’é una livella del tempo e della politica che ci restituisce uguali e a mani vuote al quotidiano, del quale dobbiamo vivere. Perciò…non fare il furioso e permetti che il tempo avvii i suoi cambiamenti.





