Alessia: “Accadde una notte…” - Le Cronache Provincia
Provincia Cava dè Tirreni

Alessia: “Accadde una notte…”

Alessia: “Accadde una notte…”

Organizzati come per ogni anniversario dalla locale associazione Alema, si sono tenuti nel borgo di Alessia alcuni momenti religiosi e civici a ricordo delle vittime dell’alluvione di settantuno anni fa sconvolse la frazione di Cava de Tirreni. Hanno partecipato i rappresentanti dell’amministrazione comunale, diverse associazioni civili e gli abitanti dello storico borgo. Dopo l’immane tragedia questo borgo alto medioevale non si svuotò, tanto che oggi i cognomi posti sulla mesta lapide combaciano ancora con chi vi risiede e ne favorisce il ricordo. Alessia diversamente da altre frazioni poste alle pendici del San Liberatore, Molina e Marina per Vietri, Canalone e la zona portuale per Salerno, che travolti da acqua e fango dalla “malanotte” ebbero poi i nuclei familiari separati dai loro territori di origine, portati in seguito a vivere in altri luoghi. Fu una penosa diaspora che col tempo ha incrinato identità, cultura disperdendo nel tempo la memoria: tanto nei luoghi dei fatti che in quelli che li accolsero come nuova sistemazione. Il borgo alto medievale di Alessia quella notte fu ferito in profondità, visibile oggi nello spaccato esistente tra il borgo e la sua chiesa di San Giuseppe. Quelli di Alessia feriti nei corpi e nei cuori si rialzarono riprendendo il giorno dopo a risistemare case e cose, privato e pubblico, fare più che gridare operare più che chiedere. Il corpo ferito del borgo agricolo seppe leccarsi le ferite e fu capace di rialzarsi già prima degli interventi pubblici che pure arrivarono e come scritto sono visibili. “Accadde una notte…” che l’altra sera quassù sia parso essere accaduto ieri. La rievocazione sacrale e nostalgica degli eventi luttuosi richiamati ha fatto riverberare in tanti quello spirito usato dai loro avi. Allora e oggi questa è gente più dedita al fare che attendere inermi, lamentosi e rancorosi, magari con il cellulare in mano.L’”aiutati che Dio ti aiuta” fatto vangelo anche nelle prediche del giovane parroco don Alessandro che ha invogliato a fare, senza criticare l’opera degli altri, a rendersi disponibile per aiutare il vicino prossimo, solo in questo modo vivendo, ogni aspetto della vita comune cresce la collettività. Qui grazie ad Alema, che da quaranta anni tiene unito il territorio di ben tre borghi collinari, Arcara, Alessia e Marini, aleggia ancora nei residenti quello spirito operativo degli avi. L’associazione con tanti sacrifici riesce ad aggregare i residenti non solo in momenti associativi ludici, ricreativi e culturali ma soprattutto riesce a coinvolgerli in tanti piccoli gesti d’ordine civico e sociale. Quassù, l’associazione, con un rapporto di continuo dialogo con l’amministrazione comunale, opera come cittadinanza attiva riuscendo a pulire androni, corti, scali e vicoli comuni, come nella parte montana sentieri, caditoie e canali in cui nessun ente riuscirebbe a fare con assiduità. Questa gente sebbene sia specchio del periodo storico che vive tutta la nostra provincia, afflitta da poche nascite, giovani che si trasferiscono dopo la formazione e invecchiamento dei residenti con progressivo spopolamento, ancora una volta riesce a dare una lezione civica non di poco conto. Accadde quella notte ….. non l’hanno dimenticato e annualmente lo ricordano a noi distratti, pure per tutto l’anno operano in silenzio e vigilano affinché quanto accadde quella notte non accada mai più. Giuseppe MdL Nappo