di Marco De Martino
SALERNO – Tensioni, incidenti, giocatori sotto falso nome, vittorie a tavolino e tentativi di corruzione. Si è giocato poche volte, domenica sarà appena la diciottesima a Salerno, tra campionato e Coppa Italia di Serie C, ma il derby Salernitana-Cavese è inevitabilmente tra i più sentiti ed accesi del meridione. Sarà per la vicinanza geografica, ma le due formazioni che spesso si sono perse per decenni per poi ritrovarsi, hanno dato vita sempre a partite epiche. Come la prima, quella del 14 settembre 1919 che non resterà negli annali ufficiali trattandosi di un’amichevole. Con Matteo Schiavone nelle vesti di arbitro, la Salernitana vince 6-0 quell’amichevole. Il primo confronto ufficiale risale quindi al campionato 23/24. La gara iniziò con una “macabra” sfilata. I tifosi della Salernitana avevano portato a spalla una cassa da morto dipinta di blu (non sarà l’unica volta). Al gol della Cavese segnato al 15’ da Tavella, i tifosi metelliani risposero per le rime intonando cori ingiuriosi. Qualche cazzotto volò fin sulla vetturina che riportava i tifosi verso Cava. In campo saltarono i nervi al portiere della Salernitana Finizio, forse per la stizza per l’errore sul gol decisivo che assestò pugni agli avversari e solo grazie ai buoni uffici dell’avvocato Girolamo Bottiglieri il portiere non venne squalificato ma se la cavò con una semplice ammenda. A fine stagione, la Salernitana lanciò anche una singolare scommessa alla Cavese, duemila lire contro cinquemila per giocare una partita in campo neutro e arbitro neutrale con squadre formate da giocatori residenti da almeno cinque anni nelle rispettive città. Quella gara non si giocò mai a Salerno ma si disputò, ristabiliti i rapporti cordiali un’amichevole a Cava de’Tirreni. La stagione successiva in campionato sul campo vinse la Salernitana 2-0 con le reti di Kargus e Barone, ma la Cavese fece un doppio reclamo: 1) le porte non erano regolamentari, ma venne respinto; 2) i giocatori Serra e Masoero schierati dalla Salernitana non erano altro che Umaschini e Florio, federati con la Vigevanese, reclamo accolto e ripetizione della gara, sempre a Salerno, che però non si svolse per forfait della Salernitana e quindi fu assegnata la vittoria a tavolino alla Cavese. Le due squadre si ritrovano soltanto nel campionato di C della stagione 40/41. Alla seconda giornata la Salernitana si impone 3-1 con la rete di Girometta e la doppietta di Icardi. Nella stagione successiva, i granata allenati da Gipo Viani primi in classifica si impongono con il clamoroso punteggio di 8-0, con cinque reti di Margiotta e i gol di Rampini, Dagianti e Chiesa. Tifosi salernitani in delirio, malumore e turpiloquio nello spogliatoio della Cavese. Tornati a Cava alcuni dirigenti metelliani denunciarono il proprio portiere Cozzi (ex Salernitana, sposato con una salernitana e residente a Salerno) di essersi venduto la partita. Messo alle strette il portiere confessò che la sera prima della gara un emissario della Salernitana gli aveva rifilato metà banconota da 1000 lire come anticipo (presso il bar Vittoria di Salerno) per aiutare a vincere. Denuncia della Cavese alla FIGC per illecito sportivo. A Salerno successe il finimondo: la squadra e la società si dichiararono all’oscuro di tutto e anzi furono lanciate pesanti accuse alla Cavese rea di aver architettato tutto per impedire alla Salernitana di disputare le finali nazionali per la promozione in B. Ma l’inchiesta della FIGC appurò non solo che l’illecito c’era stato ma era stato compiuto da A.L. e V.P., rispettivamente socio e membro del Consiglio Direttivo della Salernitana, che vennero radiati. L’inchiesta federale scoprì anche che la somma per la corruzione era di lire 1500, che furono destinate al fondo assistenziale per i giocatori. La Salernitana non fu ammessa alle finali per la promozione in serie B. con la grande amarezza che quella squadra avrebbe potuto vincere quel derby anche senza il tentativo di corruzione. Nel 1944 in occasione della Coppa della Liberazione, per rinuncia della Cavese, la gara non si gioca con vittoria granata a tavolino. Le due squadre si ritrovano quindi dopo 33 anni, nel 1977/78 quando la Pro Cavese (la particella Pro era stata aggiunta al nome dopo l’acquisizione del titolo dalla Pro Salerno, in Quarta serie) aveva vinto il campionato di serie D. Il derby arrivò alla settima e si disputò al Vestuti davanti a circa novemila persone con incasso record (28.344.500). La gara iniziò non senza incidenti sulle tribune, dove c’erano numerosi tifosi della Cavese che occupavano la curva nord e la parte nord dei distinti. Al 36’ del primo tempo la Cavese andò in vantaggio con Cassarino. Il pareggio granata al 19’ della ripresa fu realizzato da Tivelli (su rigore) e 9’ più tardi la Salernitana raddoppiò con Ghilardi. Sembrava fatta e in curva Sud ballavano circa 4000 tifosi granata, ma a 6’ dalla fine Scardovi indovinò il varco giusto e ristabilì la parità sul due a due. Ulteriori incidenti si verificarono fuori dallo stadio dove fu organizzata una caccia al cavese. Nel 78/79, la Salernitana si impone 3-1 in Coppa Italia mentre in campionato al Vestuti il match finisce a reti bianche. Nella stagione successiva ad agosto Messina decide la sfida valida per la Coppa dell’Amicizia. In Coppa Italia è ancora Messina con una tripletta a stendere i metelliani mentre in campionato la rete del bomber non basta perché De Tommasi e Viciani regalano la vittoria alla Cavese. La sconfitta nel derby produsse licenziamenti a catena nella Salernitana: foglio di via al tecnico granata Viviani, al ds Recchia e al segretario Milo mentre a Cava si registrarono scene di giubilo per una vittoria a Salerno che mancava da 55 anni. Nella stagione 80(1 Zaccaro al primo minuto del secondo tempo regala il derby ai granata mentre nel ritorno dei quarti di finale di Coppa, giocato sul neutro di Caserta, Canzanese regala vittoria e qualificazione alla Cavese, promossa in B a fine anno. Nuova sfida nel 1984/85 con vittoria della Salernitana, grazie ad una rete di Lombardi al 62’ mentre nella stagione successiva termina 0-0 (nella foto). Nel 1986/87 le due squadre si sfidano in Coppa e la Salernitana vince 1-0 con rete di Vassallo, mentre nella stagione 88/89, sempre in Coppa Sacchetti e Della Pietra firmano il 2-1 per i granata. La sfida tornerà poi soltanto nel 2006/07 per la prima volta all’Arechi e terminerà con il risultato di 0-0. Il bilancio complessivo, relativamente alle sfide di campionato e Coppa Italia è di nove vittorie della Salernitana, quattro delle quali in Coppa Italia, quattro della Cavese e quattro pareggi, gli ultimi due dei quali, entrambi senza gol, registratisi nelle ultime due sfide giocate in campionato.





