Scafati. Non era compito della commissione verificare i titoli certificati dall’architetto Frine Carotenuto. Questa la linea difensiva di Maria Gabriella Camera dirigente del settore lavori pubblici del Comune scafatese, interrigata ieri mattina dal sostituto procuratore Roberto Lenza in merito all’inchiesta sul concorso che aveva visto vincitrice l’architetto Carotenuto. L’interrogatorio è durato meno di un ora e, regolamenti alla mano, la dirigete comunale indagata, Laura Aiello. Le indagini della procura sono concluse già da settimane. A ricevere l’avviso l’architetto Frine Carotenuto di Boscoreale, vincitrice del concorso a tempo determinato, e l’ex segretaria generale al Comune di Scafati Immacolata Di Saia di Aversa; Laura Aiello residente a Tone del Greco; e Maria Gabriella Camera di Torre Annunziata. Le tre dirigenti erano componenti della commissione esaminatrice del concorso incriminato e risultato vinto anche dalla Carotenuto. L’inchiesta del pm Lenza riguarda il concorso indetto nel 2008 per due architetto al Comune di Scafati. Secondo il sostituto procuratore delle indagini, la commissione esaminatrice avrebbe attribuito ben 13 punti in più di quelli che avrebbe meritato l’architetto Carotenuto, consentendole di passare dal sesto al secondo posto in graduatoria e di vincere il concorso. Per il pm i commissari avrebbero falsamente attestato che la Carotenuto possedeva titoli per esperienze lavorative presso pubbliche amministrazioni e studi privati nonché per progettazioni architettoniche attribuendole per ciascuna categoria punteggi che le consentivano di superare gli altri candidati risultando vincitrice del medesimo concorso, laddove la stessa candidata non possedeva i titoli autocertificati e la commissione avrebbe omesso di svolgere qualsiasi tipo di controllo. Secondo il pm, la Carotenuto avrebbe, quindi, dovuto classificarsi soltanto sesta e “non avrebbe avuto alcun titolo per essere assunta, quale vincitrice del concorso, presso il comune di Scafati”.
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