di Andrea Pellegrino Gomorra nelle liste di De Luca. Parola di Roberto Saviano che ieri attraverso una intervista rilasciata all’Huffington Post ha bocciato i candidati ed il sistema di Vincenzo De Luca. Dal caso Natale (la sua famiglia è stata più volte accusata di essere in continuità con la famiglia Schiavone, dice lo scrittore), fino agli uomini di Cosentino, per Saviano in pratica c’è di tutto. «Anche Aveta – dice – uno che si è sempre dichiarato neo-fascista». Insomma, sintetizzando: «Nel Pd e nelle liste c’è tutto il sistema di Gomorra, indipendentemente se ci sono o meno le volontà dei boss». Quanto ai cosentiani, Saviano spiega: «Cosentino ha sempre considerato Caldoro uno dei responsabili della sua messa in crisi nel partito e quindi c’è sempre stato questo flusso apparentemente contrario a ogni logica. Nicola Turco, ad esempio, è un fedelissimo di Cosentino, ora sua moglie è candidata e dichiara apertamente nelle interviste che “De Luca non è di sinistra, non ha nulla di sinistra…”. E quindi ci sta bene. Pure la Criscuolo era legata a Cosentino e Scajola». Tempestiva la replica di Vincenzo De Luca: «Premesso che la lotta per la legalità e la trasparenza sono il punto di partenza di tutto il mio programma, premesso che per noi la battaglia contro la camorra è stata, da sempre, un impegno di vita e di militanza sul campo, premesso che questo impegno è un vincolo irrinunciabile per Matteo Renzi e per tutto il Pd, ribadisco che chiunque ci aiuti in questa battaglia – anche in questo momento – avrà la nostra gratitudine e potrà contare su nostre decisioni rigorose e conseguenti. Occorre, altresì, avere rispetto per le centinaia di candidati autorevoli che sono espressione della società civile e impegnati con noi nella campagna elettorale. Per il resto, è arrivato il momento di far vivere un principio di civiltà: né mezze parole, né frasi generiche, ma nomi, cognomi e fatti precisi alla Procura della Repubblica. La lotta alla camorra si fa innanzitutto così». Ma ad attaccare le liste composte da Vincenzo De Luca è anche lo stesso Partito democratico. Venanzio Carpentieri, segretario provinciale del Pd di Napoli, infatti, dice: «Ci sono effettivamente figure con profili politici che io ritengo non coerenti con i principi del centrosinistra e con il nostro percorso politico. La formazione di alcune liste di alleati – ha aggiunto – non ci soddisfa. Dal punto di vista politico alcune presenze sono decisamente discutibili. Noi come Pd – ha ricordato Carpentieri – ci eravamo assunti l’impegno di non aprire a pezzi di apparto del centrodestra». Sull’accordo tra De Luca e De Mita dice:« C’è il rammarico anche rispetto al rapporto con l’Udc. Questa intesa avrebbe meritato un approfondimento politico e motivazioni più nette e con maggiore anticipo, in modo da rendere chiari gli elementi su cui si e’ costruito un accordo politico». ìA rincarare la dose anche Antonio Bassolino che sulla sua bacheca Facebook ha scritto: «Ma il Pd li aveva visti oppure no i candidati discutibili e a rischio nelle liste collegate?». Che riflettano, pure, replica Vincenzo De Luca che dice: «Si ricordino che il 31 si vota. Quando hanno finito di riflettere possono andare in cabina elettorale».
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