Salerno. Ruba corrente per il negozio in via Pia XI - Le Cronache Cronaca
Cronaca Salerno

Salerno. Ruba corrente per il negozio in via Pia XI

Salerno. Ruba corrente per il negozio in via Pia XI
Nocera Inferiore/Salerno. Accusata di aver rubato corrente per la propria attività commerciale ubicata in via Pio XI a Salerno, 62enne era stata assolta dai giudici per mancanza di querela da parte della società danneggiata ed erogatrice del servizio: la Corte di Cassazione accoglie il ricorso della procura Generale e rinvia gli atti in Tribunale a Salerno  a un giudice diverso dal magistrato che aveva deciso per l’assoluzione. Rischia una condanna, La pubblica accusa  ha sostenuto che il Tribunale non avrebbe considerato che, l’aggravante dell’avere commesso il fatto su cosa destinata a pubblico servizio risultava contestata in fatto e che, in ogni caso, il pubblico ministero, in udienza, aveva provveduto alla formale contestazione della circostanza aggravante  che rendeva il reato procedibile d’ufficio. Quindi non ci sarebbe stato bisogno della querela sporta dalla società danneggiata. Il Tribunale, nel ritenere priva di rilievo la contestazione suppletiva operata dal pubblico ministero, avrebbe  avrebbe leso il potere del pubblico ministero di esercitare l’azione penale e di modificare l’imputazione. Nell’imputazione vi era il mero riferimento alla sottrazione di energia elettrica e mancava qualsiasi riferimento al fatto che, nel caso specifico, essa fosse destinata al servizio di un interesse della collettività e diretta a vantaggio della stessa. Scrive la Cassazione:  “Il complesso del rapporto così ricostruito fra contestazione suppletiva e mancanza della condizione di procedibilità porta a concludere nel senso che deve essere riconosciuta piena efficacia giuridica e operativa alla contestazione suppletiva effettuata in udienza dal pubblico ministero”. I fatti risalgono al 2022, quando gli inquirenti- giunti in via Pio XI su segnalazione-accertarono il reato con ausilio appunto del personale della società erogatrice del servizio, giunti sul posto con strumentazione per capire quale fosse il meccanismo truffaldino. La corrente sarebbe arrivata direttamente dal sistema di pubblica illuminazione, con una centralina posta nelle vicinanze del negozio. Un ponte di cavi che aveva permesso di allacciarsi sui fili della corrente che alimentavano il negozio. Quindi scattò l’inchiesta e poi il processo per furto di corrente e l’assoluzione perchè non ci sarebbe stata querela da parte della società erogatrice del servizio. La Cassazione tuttavia dice altro, ovvero- accogliendo la tesi dalle procura generale- che per quel reato si procede d’ufficio cosa che i giudici non hanno tenuto in considerazione assolvendo la 62enne nocerina titolare dell’attività commerciale di via Pio XI. Ora rischia la condanna