di Andrea Pellegrino
Forza Italia è ancora alle prese con la lista regionale. All’appello mancherebbero cinque persone ed il rischio di restare a bocca asciutta è abbastanza concreto. Al momento le candidature certe sono quelle di Monica Paolino, Valentino Di Brizzi, Sonia Senatore e Gigi Casciello. Per il resto è tutto in alto mare, tra trattative, incontri e promesse. Enzo Fasano, attuale commissario provinciale di Forza Italia vorrebbe il colpo a sorpresa. E spera soprattutto che Carmen Guarino non trovi posto nella coalizione di Vincenzo De Luca. Il senatore, infatti, avrebbe riallacciato i rapporti con la direttrice di Rete Solidale, da mesi ormai in piena campagna elettorale. Guarino, che avrebbe già rifiutato un precedente invito forzista, attende e spera ancora in una candidatura democrat, con il supporto di Andrea Cozzolino. Ma Fasano pare voglia tentare fino alla fine.
Nessuna riserva sciolta da Attilio Pierro, l’ex assessore provinciale, ed ex Fratelli d’Italia, che Forza Italia vorrebbe in lista per coprire la zona sud del salernitano. Ma al momento il consigliere provinciale ancora non avrebbe dato il suo via libera. Trattative in corso anche con Enzo Pasca di Vallo della Lucania. Il tutto mentre si cercano di capire le mosse della senatrice Eva Longo che ancora si deve esprimere sulla composizione della lista azzurra.
La carfagna detta la linea
Mara Carfagna, intanto, dalla sua contesta i sindaci candidati. Ed in particolare coloro che hanno avviato la procedura per la decadenza. Il deputato afferma che «saremo lontani da questi sette sindaci campani». Seppur nella lista di Fratelli d’Italia ci sia Nunzio Carpentieri – sindaco di Sant’Egidio del Monte Albino – che così come Alfieri e Russomando (Pd) ha utilizzato lo stesso sistema per candidarsi. «Questo ingarbugliato percorso – contesta la Carfagna – nasce per aggirare la citata legge varata dal Consiglio Regionale, che impone ai primi cittadini di scegliere: o si è sindaci, o si è candidati, una scelta di chiarezza verso i cittadini. La riflessione che impone questa vicenda è: quale è il rispetto che hanno queste persone per la politica? Per gli incarichi che rivestono? Ma soprattutto che peso hanno i voti e quindi la conseguente fiducia che hanno ricevuto dai loro elettori? Dove sono finite l’etica e la legalità?». E, concludendo, «ma soprattutto, in questa vicenda, dove è finita la voce di Renzi il rottamatore? Nel Mezzogiorno il Presidente del Consiglio e il “suo decisionismo” sono dei corpi estranei. E lui se ne lava le mani, fa finta di non vedere e non sentire. Renzi già con il caso De Luca ha asfaltato “alcune” regole. E noi, da garantisti, ci sforziamo di comprenderlo. In questo caso però il cuore del problema è differente: la politica dovrebbe dare un segno concreto di serietà. Che ne dici Matteo, vogliamo chiudere definitivamente la stagione della doppia morale e dei due pesi e delle due misure?».
Gli alleati
Sviluppi intanto nelle altre liste della coalizione che sarà a sostegno di Stefano Caldoro. A quanto pare Clemente Mastella sia intenzionato a ritornare all’idea originaria: ossia quella di riproporre una propria lista, semmai in accordo con Enzo Rivellini. Così pare che nell’ultime ore sia tramontata l’ipotesi di accordo con il Nuovo Centro destra di Alfano.
Per ora l’uomo di punta di Clemente Mastella nel salernitano resta Pasquale Citro, seppur l’imprenditore di Nocera Inferiore pare che sia corteggiato dalla civica “Caldoro Presidente” che è in trattativa, tra l’altro, anche con il sindaco di San Valentino Torio Felice Luminello e con il presidente del mercato ortofrutticolo Enzo Paolillo.