Cilento in lutto, morto Franco Chirico - Le Cronache Provincia
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Cilento in lutto, morto Franco Chirico

Cilento in lutto, morto Franco Chirico

di Arturo Calabrese

Il Cilento piange la morte di Franco Chirico, scomparso ieri all’età di 91 anni. Consigliere comunale a Vallo della Lucania dal 1979 al 1993, è stato politico, economista e avvocato. A lui si deve la costruzione della Diga Alento ed anche la crescita del Consorzio di Bonifica Velia. Nato il 30 gennaio del 1934, è ricordato come un lungimirante politico. Carmelo Conte lo definì il “Mattei del Cilento” proprio per queste sue attitudini. Tanti i messaggi di cordoglio, in particolare da Codacons Cilento e dal suo presidente Bartolomeo Lanzara. «A lui – dice – mi legano quasi trent’anni di impegno comune, soprattutto all’interno della società Idrocilento S.c.p.A., dove ho ricoperto per lungo tempo la carica di consigliere di amministrazione. Insieme, abbiamo costruito visioni, affrontato sfide, tracciato rotte per uno sviluppo sostenibile e concreto del territorio cilentano, sempre nel rispetto delle persone, dell’ambiente e dell’identità culturale. Franco Chirico non è stato solo un avvocato stimato e rispettato, ma soprattutto un innovatore lungimirante, un uomo di istituzioni, un progettista del futuro. La sua instancabile attività ha lasciato tracce indelebili: le dighe che hanno garantito risorse idriche fondamentali per l’agricoltura, le centrali idroelettriche che hanno valorizzato le risorse naturali del Cilento, le opere di bonifica nella piana dell’Alento che hanno trasformato vaste aree da abbandonate a produttive, la nascita e il consolidamento della Fondazione Alario per Elea-Velia, centro di cultura, formazione e ricerca. Il suo era un amore autentico per il Cilento. Un amore che si esprimeva nella continua voglia di fare, proporre, costruire, ideare. Fino a poco tempo fa, mi telefonava con entusiasmo per aggiornarmi su nuove iniziative, per chiedere un parere, per cercare alleati in nuove sfide che considerava sempre non sue, ma della collettività. Non si è mai risparmiato, neanche con l’avanzare dell’età. E questo lo rendeva unico. Oggi piango la perdita di un amico vero, di quelli che raramente si incontrano nella vita. Un uomo animato da una straordinaria intelligenza, da una passione incrollabile per la sua terra e da un rigore morale che ha rappresentato un esempio per intere generazioni di amministratori, tecnici e cittadini. Il Cilento perde uno dei suoi figli migliori, uno dei grandi protagonisti silenziosi del suo cambiamento, un costruttore di futuro. A noi, ora, il compito di raccogliere il suo testimone, di non disperdere il patrimonio umano, politico e culturale che ci ha lasciato». Lo ricorda anche Silvio Labanca, direttore della Diga: «“Sei il direttore, ti vuoi vestire in maniera adeguata al tuo ruolo sì o no?” e mille altre frasi sibilline, scontri, battute, riflessioni, arrabbiature, risate, decisioni. Non eravamo d’accordo quasi su nulla, eppure mi hai lasciato sempre fare quello che io ritenevo giusto (finalmente riesco a darti del tu). Grazie a te ho avuto la più bella opportunità della mia vita professionale e grazie a te mi sono innamorato dell’Oasi Fiume Alento. Mi mancherai tanto Avvocato, e ora posso scriverti una cosa che mai mi avresti dato la possibilità di dirti: ti voglio bene”. Il Cilento, quindi, saluta un esponente di una visione politica che lascia tanta eredità, ma che probabilmente in pochi saranno capaci di raccogliere.