di Mario Rinaldi
“Scafati sta vivendo uno dei momenti più difficili della sua storia commerciale”. A lanciare l’allarme è Giuseppe Sarconio, presidente dell’associazione “Ali nel Futuro”, che si occupa in particolar modo dello sviluppo del commercio nella propria zona di competenza. Secondo una riflessione di Sarconio “le strade del centro, un tempo vive e pulsanti, oggi sono segnate da saracinesche abbassate e vetrine vuote, simboli di una crisi profonda che colpisce esercenti e cittadini”. A finire nel mirino sono la mancanza cronica di parcheggi che scoraggerebbe l’accesso al centro cittadino, il traffico esasperante che rende ogni spostamento complicato e frustrante e l’assenza di Ztl e di aree pedonali che limita la vivibilità urbana, oltre alla carenza di punti di aggregazione che penalizza sia i giovani che le famiglie. “Non esistono mezzi di trasporto alternativi che favoriscano gli spostamenti interni – sottolinea Sarconio, né piste ciclabili che incoraggino una mobilità sostenibile. Anche i parchi comunali, spesso lasciati all’incuria o addirittura chiusi, privano la cittadinanza di spazi verdi fondamentali. Il centro storico è diventato una semplice strada di passaggio dove non esistono punti di ritrovo; la socializzazione è diventata impossibile sia per i giovani che per i meno giovani che si impongono un coprifuoco volontario dovuto alla paura di camminare in strada dopo una certa ora mentre chi sceglie di “vivere” è costretto ad allontanarsi dal confine comunale preferendo i paesi limitrofi e ció causa danni profondi anche all’assetto commerciale”. Quello che avrebbe maggiormente colpito passeggiando per le principali strade del centro cittadino è l’aver notato che sono sempre di più le attività che chiudono definitivamente i battenti, evidenziando un profondo segnale di abbandono con i conseguenti timori legati ad una crisi economica sempre più schiacciate. “La soluzione – ha suggerito Sarconio – non è investire milioni per singoli eventi che oltre a riempire le tasche dei protagonisti non salvano il fallimento dei restanti 360 giorni. Questi soldi, distribuiti meglio durante l’anno potrebbero fare la differenza attraverso iniziative di altro genere, che potrebbero anche configurarsi in interventi di riduzione della pressione fiscale che riguardano i commercianti”. Questo scenario scoraggiante starebbe allontanando gli investimenti, svuotando le strade e spegnendo la speranza di una ripresa. “Serve un cambio di rotta deciso – conclude Sarconio – un piano di rilancio serio che metta al centro il commercio, la vivibilità urbana e il benessere dei cittadini. Bisogna fare scelte coraggiose anche rischiando di scontentare qualcuno. E’ finito il tempo del “panem et circenses”: Scafati merita di tornare a vivere”. I suggerimenti riguardano il recupero urbano del centro storico e la riqualificazione degli edifici pubblici. L’ammodernamento del sistema fognario e la creazione di aree verdi attrezzate contribuirebbero a migliorare la vivibilità e la sostenibilità ambientale. Un piano urbano integrato, condiviso con i cittadini, può guidare una crescita equilibrata e duratura.





