Cava de’ Tirreni/Nocera Inferiore. Due richieste di rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio stradale. Per la procura nocerina, infatti, avrebbero colpe specifiche per la morte della 68enne Rosa Apicella travolta nell’aprile dello scorso anno a Pregiato di Cava de’ Tirreni: due richieste di rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio stradale formulate dalla procura con udienza preliminare ancora da fissare davanti al gup Claudia Masucci del tribunale di Nocera Inferiore. Si tratta di un camionista nocerino (difeso da Francesco Vicidomini) e un automobilista di Castel San Giorgio (assistito da Giuseppe Bisogno). La famiglia della sfortunata 68enne invece è assistita da Rino Carrara. Stando alla ricostruzione del pm il primo non avrebbe adottato la dovuta prudenza, non accorgendosi della donna che attraversava la strada e che, alla vista del furgone, alzò una mano per segnalare la sua presenza e completare l’attraversamento. Il secondo imputato è un 66enne che quel giorno guidava la Fiat Panda che poco dopo schiacciò con la propria auto il corpo della vittima. La donna morì in ospedale a Salerno poco dopo il trasferimento a causa delle gravi lesioni interne riportate nell’investimento avvenuto nella frazione di Cava de’ Tirreni. L’incidente avvenne in via Aniello Salsano, lungo la carreggiata che porta verso l’Istituto Comprensivo Statale San Nicola, nei pressi di una nota edicola della zona. Subito erano apparse molto serie le condizioni della donna che era stata trasportata, in stato di coscienza, all’ospedale “Ruggi” di Salerno dove perse la vita per la gravità delle ferite riportate. Secondo le testimonianze di chi si trovava sul luogo nel momento dell’incidente- fatte proprie dalla pubblica accusa-la signora si apprestava ad attraversare e la donna aveva segnalato con un braccio alzato il suo movimento al camion che stava risalendo lungo la via, ma non l’avrebbe vista e aveva proseguito la sua corsa, impattandola col lato anteriore sinistro del mezzo. Apicella aveva perso l’equilibrio ed era finita per terra, mentre il mezzo pesante aveva proseguito lungo la strada, procurandole diverse e serie ferite. L’automobilista invece senza la dovuta prudenza non si sarebbe accorto della presenza della donna riversa al suolo e proseguì la marcia, schiacciando il corpo e provocando alla stessa lesioni al torace e fratture di vario tipo. Entrambi rischiano il processo per omicidio stradale davanti al gip Masucci.





