di Andrea Pellegrino
Ha annullato tutti gli appuntamenti ed è corso a Roma. Ieri Vincenzo De Luca ha incontrato Luca Lotti a Palazzo Chigi. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, oltre ad essere stretto collaboratore del premier è anche uno dei big romani vicini all’ex sindaco di Salerno. Ieri pomeriggio, dunque, il vertice per chiarire con molta probabilità alcuni lati oscuri di una candidatura alla presidenza (di Vincenzo De Luca) che non ha ottenuto ancora il dovuto ricoscimento da parte del Nazareno. Anzi, le ultime vicende nazionali farebbero pensare al contrario. Insomma ad un piano B che preoccuperebbe non poco Vincenzo De Luca sul cui capo pende la spada di Damocle della Severino, oggi aggravata dalla pronuncia della Procura generale della Cassazione che ha dichiarato “incompetenti” i Tar rispetto alle sospensive degli effetti del provvedimento. Inesorabilmente l’ex sindaco di Salerno resta al centro delle polemiche. Se dovesse essere eletto per lui scatterebbe la sospensione della carica. Dunque un vero e proprio pasticcio, quello campano, per il Pd con Matteo Renzi che, per ora, sul caso De Luca non va oltre le frasi di circostanza. Almeno in pubblico. Con molta probabilità Lotti ha recapitato all’aspirante governatore il messaggio di Matteo Renzi. O ancora, la visita di De Luca sarebbe scaturita all’indomani del colloquio che l’ex sindaco ha tenuto lunedì con il sottosegretario Delrio all’Università di Salerno. Insomma il problema c’è. E l’assenza di Lorenzo Guerini al convegno promosso sabato da Laboratorio Democratico di Pittella a Napoli potrebbe essere significativa. Così come l’indecisione di un altro illustre ospite pronto a dare forfait: ossia il Guardasigilli Andrea Orlando, indicato, tra l’altro, come possibile jolly nel caso in cui si dovesse ritirare dai giochi Vincenzo De Luca.
IL CASO ALFIERI Intanto ieri pomeriggio si è riunita la segreteria provinciale del Pd. Sul tavolo un altro argomento spinoso relativo alle candidature. Ed oltre ai nodi politici, a tener banco, è la vicenda Alfieri – il sindaco di Agropoli – già in corsa elettorale, imputato nel processo “Due Torri” con l’accusa di corruzione. Una candidatura che metterebbe in imbarazzo l’intero Partito democratico campano e che non rientrebbe tra i candidabili, secondo il codice etico già sbandierato da Assunta Tartaglione. D’altronde, nell’ambito del procedimento giudiziario che vede coinvolto il primo cittadino agropolese, c’è anche la richiesta di costituzione di parte civicle della “Fondazione Angelo Vassallo”, l’ormai indiscusso simbolo della legalità del Partito democratico. Dunque, l’imbarazzo potrebbe essere doppio. Per Nicola Landolfi, però, per ora vale la regola del “garantismo”. Poi – avrebbe detto il segretario provinciale – se la candidatura di Alfieri non dovesse “passare”, causa codice etico, per il primo cittadino sarà trovato un posto nelle liste civiche collegate al presidente. Tra l’altro Alfieri ha già avviato l’iter per farsi decadere da sindaco proprio per potersi candidare al consiglio regionale. Quanto alle altre candidature, sul piatto restano confermate quella di Tommaso Amabile e degli uscenti Anna Petrone e Donato Pica. Ancora pare che siano risalite le quotazioni di Gina Fusco e dell’ex sindaco di Siano, Gerardo Riccio, mentre s’attendono chiarimenti da parte delle “minoranze”. Secondo la relazione di Landolfi, al momento non ci sarebbero spinte forti dalle componenti di minoranza del partito. Lo stesso Cozzolino, allo stato, non avrebbe fatto richieste esplicite, scaricando di fatto i suoi supporters salernitani, tra cui Carmen Guarino e lo stesso Paolo Russomando, quest’ultimo comunque in corsa per un posto all’interno della lista democrat al contrario della Guarino, sulla quale insiste un pesante veto da parte dei vertici provinciali e a quanto pare anche dello stesso Vincenzo De Luca. Profilo basso anche per i Valiante (padre e figlio) che a quanto pare restano alla finestra gettando sul tavolo il nome di Silvia Pisapia. Tenta di blindare la candidatura , invece, Federico Conte che lunedì porterà a Salerno direttamente Massimo D’Alema. A quanto pare al Palazzo Arcivescovile è prevista anche la presenza di Vincenzo De Luca, oltre che dei già confermati Umberto del Basso de Caro e Massimo Paolucci.
IL NODO SALERNO Ancora non sciolto il nodo a Salerno città rispetto alla candidatura. Spinge Nello Fiore ma anche Franco Picarone. Ma Landolfi avrebbe assicurato un posto abbastanza tranquillo per tutti. Compreso Luca Cascone, che lotta ancora per un posto nel Partito democratico, seppur secondo una prima bozza il suo destino sarebbe la lista del presidente.