di Andrea Pellegrino Le spese dei gruppi consiliari in Regione Campania finiscono nuovamente sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti. I giudici contabili, infatti, hanno chiesto chiarimenti sui rendiconti 2014 a quasi tutti i gruppi consiliari presenti in Consiglio regionale. «Irregolarità e carenze documentali», per i gruppi che avranno ora trenta giorni di tempo per rispondere ai rilievi mossi dalla Corte dei Conti. La Procura della giustizia contabile si era interessata dei rendiconti degli anni passati, all’indomani dell’inchiesta giudiziaria “Rimborsopoli” che solo qualche giorno fa ha visto otto richieste di rinvio a processo per peculato per altrettanti consiglieri regionali, mentre altri erano stati già “avvisati” e coinvolti precedentemente. Ma la Corte dei Conti ora torna alla carica. Al vaglio ci sono le spese non rendicontate e quelle per il personale. A finire nel mirino, in particolare, i gruppi del Partito democratico, Forza Italia e Nuovo Centrodestra. Seppur richieste di chiarimento sono state avanzate anche ai presidenti dei gruppi di Psi, Centro Democratico, “Caldoro presidente”, del Gruppo Misto, dei Fratelli d’Italia e dell’Udc. Tra le curiosità, c’è anche il gruppo “Forza Campania” nato per volontà dei “cosentiniani” per poi essere sciolto poco tempo dopo. Ma nonostante ciò pare abbia beneficiato di più di 100mila euro. A loro i giudici contabili chiedono di «specificare titolarità dei contratti (del personale assunto) nonché di ricostruire le fasi della gestione concreta dei rapporti e della loro liquidazione». Tra le spese contestate al Partito democratico, ne spunta anche una ad opera del consigliere regionale Donato Pica per una attività di promozione su un sito di informazione. Tale spesa – scrive la Corte dei Conti – «non appare rispondente al requisito di correttezza, per cui “ogni spesa deve essere riconducibile ad attività istituzionale del Gruppo” e “non possono essere utilizzati neanche parzialmente contributi erogati dal consiglio regionale per finanziare direttamente o indirettamente le spese di funzionamento degli organi centrali e periferici dei partiti o di movimenti politici». Ma ancora, sempre nel Partito democratico, al vaglio ci sarebbero tre incarichi professionali. Tra cui uno affidato per l’attività di informazione adeguata all’attività legislativa del gruppo Pd. Secondo la ricostruzione della Corte dei Conti la beneficiaria si è vista raddoppiare il corrispettivo mensile durante l’anno 2014, rispetto al 2013. Numerosi i rilievi eccepiti al gruppo Ncd, che nel 2014 ha incamerato entrate per 625mila euro. Sotto esame sarebbero finite in particolare le spese per consulenti e le parcelle di professionisti. E quindi i contratti stipulati durante l’ultimo anno. Ancora, per quanto riguarda gli altri gruppi regionali, rilievi all’Udc sulle spese per la redazione, stampa e spedizione di pubblicazione e sulle consulenze. Tra le altre anomalie riscontrate, scrivono: «Manca il versamento Inail ancora non pervenuto agli uffici». Contestata a Forza Italia la fattura per una consulenza per un ricorso contro la Corte dei Conti. «La spesa per incarichi defensionali, per l’instaurazione di lite giudiziaria (nella specie, del giudizio innanzi alla Corte dei conti), non appare in linea con gli specifici vincoli di destinazione che la legge imprime alle risorse assegnate ai Gruppi consiliari, né con le finalità istituzionali».
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