Scafati. Le indagini dei carabinieri del reparto territoriale di Nocera Inferiore e della tenenza di via Oberdan sono concentrate tutte sul mondo dello spaccio della droga, in particolare cocaina: in questo contesto che si configurerebbe la gambizzazione di G,V. residente nelle Palazzine, avvenuta dopo le 20,30 di giovedì davanti al bar Alba in via Martiri d’Ungheria a Scafati. Intanto esplode di nuova la vicenda sicurezza in città. Proprio i precedenti della vittima, noto nel mondo dello spaccio, hanno indotto i carabinieri agli ordini del colonnello Gianfranco Albanese a concentrare le attenzioni su un regolamento di conti per quanto attiene lo spaccio cittadino. Le telecamere di esercizi commerciali, tuttavia, avrebbero ripreso la scena finita nelle mani dei militari dell’Arma che avrebbero buoni elementi per individuare il responsabile degli spari. Si tratterebbe di una persona che avrebbe agito a volto scoperto alla presenza di una trentina di clienti ed avventori . Immediatamente dopo l’accaduto, il giovane ferito sarebbe salito in sella del suo scooter raggiungendo il pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia chiedendo di essere medicato per la ferita di arma da fuoco ad un ginocchio. E qui che il giovane ha riferito ai medici di quanto accaduto. I camici bianchi stabiesi dopo le cure prestate hanno informato dell’accaduto i militari dell’Arma del reparto territoriale di Nocera Inferiore che, coordinati dal sostituto procuratore nonchè reggente della procura nocerina Roberto Lenza, sono accorsi sul luogo indicato e dove è stato rinvenuto un bossolo confermando quanto raccontato dai sanitari, nonostante la reticenza della vittima che avrebbe raccontato di non sapere nulla nè il movente né chi gli avrebbe sparato. Resta lo sconcerto per il clima di omertà rispetto ad episodi analoghi già verificatosi nei giorni scorsi e che alzano la soglia di allarme degli inquirenti. “Omertà e camorra vanno a braccetto: non possiamo essere complici”, dice il sindaco Pasquale Aliberti che aggiunge. “Questa parte di territorio a nord della provincia di Salerno che confina con la provincia di Napoli è un’area dove la criminalità organizzata e disorganizzata sono ormai radicate. Per questo da tempo chiedo più uomini, per questo attraverso l’istallazione delle telecamere cerchiamo di monitorare il territorio ottenendo soprattutto per lo spaccio buoni risultati grazie alla sinergia tra la nostra Polizia Municipale, i carabinieri e tutte le forze di polizia. Faccio appello ai cittadini sul tema dell’omertà, che è complice della camorra e aiuta la camorra stessa a crescere in questi territori. Non e possibile chiedere quando accade qualcosa “Sindaco cosa facciamo?” se poi non si ha il coraggio di parlare. Dobbiamo tutti ribellarci. Le istituzioni dal canto loro devono agire in rete: la famiglia, la scuola, la Chiesa, le amministrazioni”. Per l’esponente Pd Michele Grimaldi “Non posso fare a meno di dire ad alta voce che no, non è possibile vivere in un contesto dove semplicemente passeggiare possa costituire un elemento di pericolo e di preoccupazione. Oltre gli spot, occorrerebbe una svolta innanzitutto culturale, una reazione che parta innanzitutto dalla politica. Riproporremo di rendere funzionale lo sportello anti-racket, contrastare il gioco illegale d’azzardo che è la prima fonte di incasso della camorra, istituire le sentinelle sociali di quartiere, rimodulare gli orari di lavoro della Polizia municipale prevedendo il terzo turno e cioè quello serale. sono tra gli obiettivi per difendere la città dalla camorra e promuoverne una crescita sana e giusta per tutti”. Fratelli d’Italia invece si chiede perché “il sistema di videosorveglianza pubblico non sia mai efficace ed efficiente , nonostante le puntuali promesse di potenziamento”. Per Francesco Carotenuto (Scafati Arancione) invece “per l’ ennesima volta, mi domando perché non ci si attivi per la sicurezza della nostra città. Il controllo civico del vicinato da me proposto ed approvato all’ unanimità in Consiglio comunale, rimasto sulla carta, nonostante i miei solleciti. E, da ultimo, la petizione inviata al sindaco per aderire al progetto strade sicure. Iniziative volte quanto meno ad arginare il problema della sicurezza, non più rinviabile”.





