di Enzo Sica
SALERNO – La gioia finale sui volti dei tifosi della Salernitana che con cori hanno spinto i cal- ciatori in maglia granata fino al 94esimo al Tombolato, il pianto dei tifosi del Cittadella che è sprofondato in serie C dopo il 2 a 0 che la squadra di Marino gli ha inflitto in una serata dramma- tica, da dentro o fuori. Anche perchè con il secondo successo esterno stagionale dopo quello di Palermo dell’ottobre dello scorso anno la squadra granata ha tirato, almeno per ora un so- spiro di sollievo agganciando il play out che giocherà contro il Frosinone con la gara di andata lunedì 19 maggio all’Arechi ed il ritorno il 26 maggio sempre alle ore 20,30 allo stirpe di Frosi- none. Ironia della sorte cerche- ranno di evitare la serie C due squadre che nella scorsa sta- gione avevano militato in serie A ed erano retrocesse entrambe in serie B. Comunque tornando alla gara di ieri sera al Tombolato si doveva assolutamente vin- cere, non concedendo nulla agli avversari e con in campo una squadra granata molto diversa da quella che abbiamo visto nelle ultime deludenti presta- zioni in trasferta La squadra che abbiamo ammirato a Cittadella possiamo dire senza timori di essere smentiti che è la squadra che Pasquale Marino voleva ve- dere sul terreno di gioco. Bat- tersi per arrivare, come è stato
fatto, ad un risultato importante. E i calciatori in maglia granata, sotto gli occhi del presidente Iervolino, lo hanno fatto vedere nella serata più difficile della re- cente storia calcistica, non con- cedendo nulla agli avversari, facendo chiaramente intendere che la salvezza diretta o il play out doveva essere raggiunto. Obiettivo come detto poi cen- trato meritatamente.Soprat- tutto nel primo tempo, quando è passata in vantaggio con un gol di Hrustic su punizione dopo
appena dieci minuti di gioco di- fendendosi bene dalla sterilità dei veneti in fase offensiva, cer- cando quel secondo gol che po- teva dare sicurezza in più ma che Tongya proprio sui titoli di coda della prima frazione di gioco ha vanificato. Peccato per- chè Marino, anche mettendo in panchina pezzi da novanta o se- natori come Verde, Soriano, Cerri che non avevano fatto ve- dere granchè nelle precedenti gare ha fatto chiaramente in- tendere che giocarsi la salvezza
in novanta minuti di gioco do- veva essere quell’obiettivo da non fallire in questo ultimo sforzo di campionato. Anche con l’orecchio su altri campi di gioco dove ci si giocava la so- pravvivenza in serie B nell’ul- tima drammatica gara stagionale. E se la squadra gra- nata, al termine dei primi 45 mi- nuti di gioco ha, in un certo qual modo, agganciato già il play out per quanto stava accadendo su altri terreni di gioco lo deve pro- prio alla forza di non mollare
mai, sotto la spinta intensa ed incessante degli oltre 1500 tifosi che hanno raggiunto il Veneto per essere vicino alla squadra affinché raggiungessero il risul- tato sperato.
C’era anche il patron Danilo Ier- volino in tribuna al Tombolato. Ha dato la carica ai ragazzi ed al tecnico poco prima che iniziasse la partita delicata e da non fallire Ed al secondo gol di Simy che ha messo la parola fine all’incontro anche lui ha esultato così come i suoi collaboratori. Si aspettava finalmente il patron una squa- dra viva, tosta, che potesse scrol- larsi di dosso paure e preoccupazioni. E si è visto anche a fine gara quando si in- collati alle radioline si aspettava ancora il risultato in bilico dell Sampdoria a Castellammare di Stabia con i calciatori granata che hanno esultato, con un so- spiro di sollievo che ha accumu- nato tutti i tifosi di fede granata. Ora ci saranno gli ultimi 180 della stagione con il dramma- tico play out ma la squadra cer- cherà come ha fatto ieri sera al Tombolato di non deludere le aspettative di questa grande ed eccezionale tifoseria che spin- gerà i ragazzi sia in casa che allo Stirpe di Frosinone a raggiun- gere quel traguardo che fino a qualche settimana fa sembrava davvero irraggiungibile. Bravo Marino ad avere ricompattato un ambiente che sembrava dav- vero in grandissima difficoltà non più tardi di un mese fa.





