Cresce il numero di imprese che hanno aperto i battenti e cala quello relativo alle cessazioni d’attività. Nonostante le difficoltà, il 2014 appena concluso ha lasciato in eredità numeri positivi per quanto riguarda la dinamica imprenditoriale della provincia di Salerno, facendo segnalare un +0,6% per effetto dell’aumento di nuove aperture cui è corrisposta una riduzione delle chiusure di attività. I confortanti dati sono quelli stilati dall’Osservatorio economico provinciale della Camera di Commercio di Salerno. Questi sono i dati dalle elaborazioni Infocamere effettuate dall’Osservatorio Economico provinciale della Camera di Commercio di Salerno. Nel corso dell’anno passato, infatti, sono stati riscontrati miglioramenti sia per quanto concerne le iscrizioni che per quanto attiene alle cessazioni di impresa: nel 2014 sono infatti nate più di 8.000 imprese – superando di oltre 200 unità il dato registrato nel 2013 – mentre, nel contempo, le ditte chiuse sono state 7.302 rispetto alle 7.568 dell’anno precedente, con un calo di oltre 250 imprese. Numeri che restano, sì, importanti ma che sono il chiaro segnale di un accenno di ripresa del tessuto economico-produttivo salernitano. Un risultato che, infatti, è il migliore fino ad ora registrato negli ultimi tre anni. Il bilancio di queste due dinamiche si è tradotto in un saldo anagrafico di fine anno ancora una volta positivo (+704 il saldo); un risultato incoraggiante che potrebbe essere frutto di una ritrovata fiducia nelle attese degli imprenditori che operano in provincia, nonostante le incertezze che ancora caratterizzano il quadro economico. In aumento le società di capitale (+5,8%) con una maggiore incisività dei settori del commercio, del turismo e dei servizi alle imprese. L’analisi settoriale dei saldi evidenzia gli effetti di alcune dinamiche di lungo periodo che connotano i tre grandi settori economici tradizionali: agricoltura, manifattura e terziario. Nel dettaglio dei settori, cresce lo stock di imprese turistiche con 284 imprese registrate in più rispetto al 2013, con una variazione nello stock del +3,2%. Aumentano anche i servizi alle imprese ad un tasso del +2,8% (+249 imprese) e il commercio ad un tasso del +0,7% (+263 imprese). Sostanzialmente stabili le attività manifatturiere e le costruzioni che con un tasso del -0,1% e -0,4%, rispettivamente, mantengono la stessa consistenza numerica del 2013. Sul versante artigiano, la cui caratteristica è data dalla forte concentrazione delle imprese in tre settori (costruzioni, attività manifatturiere, altre attività di servizi) che, presi insieme, compongono quasi i 3/4 del totale, si segnala una chiusura negativa del 2014 (-1,6%) che porta il loro totale a 19.662. Il settore con il saldo più negativo è quello delle costruzioni (-149) al quale seguono le attività manifatturiere (-71). Mantiene la categoria degli altri settori (-21), composta in gran parte dai servizi alla persona. L’analisi della serie storica dei tassi di nati-mortalità imprenditoriale, pur confermando il trend negativo cominciato nel 2011, rivela un lieve miglioramento nel 2014 rispetto all’anno precedente quando il tasso di crescita segnava il valore di -2,1%. Pablo Arturo Di Lorenzo
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