di Andrea Pellegrino
«Il Tar ha accolto il mio ricorso». L’annuncio è di Vincenzo De Luca che poco dopo le 14,00 annuncia il suo reintegro a Palazzo di Città. In mattinata l’avvocato Antonio Brancaccio aveva fatto istanza al presidente del Tribunale amministrativo regionale per sospendere gli effetti del provvedimento emesso dalla Prefettura di Salerno nei confronti di Vincenzo De Luca, all’indomani della condanna ad un anno di reclusione per abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sul Termovalorizzatore. Sentenza che aveva attivato le norme previste dalla legge Severino. Ma sono bastate poche ore al presidente del Tar Salerno, Amedeo Urbano, per pronunciare il suo decreto che di fatto sospende la “sospensione dalla carica di sindaco” (per 18 mesi) disposta dal viceprefetto vicario Giovanni Cirillo. Ora la prossima tappa sarà quella del 19 febbraio, quando il presidente del Tar ha fissato la trattazione in camera di consiglio della complessa vicenda. Tra le richieste della difesa anche la trasmissione degli atti alla Corte Costituzionale. Secondo lo stesso sindaco De Luca la legge Severino sarebbe incostituzionale e violerebbe alcuni principi cardini della Carta costituzionale. Non si esclude, dunque, che la giustizia amministrativa possa rimettere il tutto alla suprema Corte, demandando a loro le eccezioni. Tra l’altro la stessa Anci, attraverso il presidente Fassino aveva avviato un tavolo di confronto per rivedere la struttura della legge.
In mattinata a Palazzo di Città, intanto, si erano avviate le procedure per la notifica del provvedimento prefettizio, nonché per la convocazione del Consiglio comunale. Ma a quanto pare la seduta, inizialmente prevista per lunedì, previa convocazione dei capigruppo che si sarebbe dovuta tenere già domani, potrebbe saltare. Tutto sta ora a definire l’iter da seguire in considerazione dell’avvenuta sospensione del provvedimento a carico di Vincenzo De Luca.
«Ci costituiremo ad opponendum», annunciano i parlamentari salernitani del Movimento 5 Stelle, Andrea Cioffi, Silvia Giordano, Mimmo Pisano ed Angelo Tofalo e l’europarlamentare Isabella Adinolfi. «Non ci meraviglia la celerità nel concedere un provvedimento di sospensione del presidente del Tar di un decreto del Prefetto, in attesa di una pronuncia della Corte Costituzionale. Quello che ci sorprende è che una decisione del genere non sia stata presa da un organo collegiale, come invece è accaduto per de Magistris a Napoli. Il Movimento continuerà a porre in essere tutte le iniziative, anche di carattere parlamentare, per garantire la legalità a Salerno».
Ma gli occhi al Comune sono puntati anche ad un’altra vicenda: quella relativa alla “decadenza” del sindaco Vincenzo De Luca. E la sentenza della Corte d’Appello (in sede civile) potrebbe arrivare a stretto giro. E se i giudici dovessero confermare il giudizio di primo grado, il sindaco questa volta davvero dovrà lasciare la sua poltrona più alta. E non si esclude che prima di ciò possa rimodulare nuovamente il suo esecutivo cittadino, dopo le fibrillazioni che hanno caratterizzato l’ingresso in giunta di Enzo Napoli. Sull’uscio c’è già Angelo Caramanno