La Resistenza della Giustizia secondo Francesco - Le Cronache Ultimora
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La Resistenza della Giustizia secondo Francesco

La Resistenza della  Giustizia secondo Francesco

Michelangelo Russo

L’Europa e la Chiesa hanno le stese finalità, disse Papa Francesco in seduta di fronte al Parlamento Europeo, poco dopo il suo insediamento al soglio pontificio. E nelle finalità della Chiesa c’è la Giustizia egualitaria tra gli uomini. Che è nello stesso programma e nella stessa anima dell’Unione Europea. Quindi, l’Europa è una consociata della Chiesa Universale, e insieme, entrambe, mirano all’abolizione di tutte le disuguaglianze e alla protezione degli umili, dei lavoratori, delle donne, dei diversi, e dello stesso Creato. Finanche a prospettare l’Ambiente come un soggetto singolo dotato di propria personalità giuridica, meritevole, perciò, di diritti e di tutela quali fosse un essere umano. L’Europa, con le parole dette dal Papa quel giorno nel Parlamento Europeo, è stata consacrata ad una missione evangelica nel mondo, pur nella diversità di fede di tanti suoi concittadini. L’Europa, nelle ultime raccomandazioni del suo Parlamento, sprona gli Stati membri ad adottare le misure tese ad impedire l’asservaggio possibile di una limitazione dello spazio di manovra del Pubblico Ministero. Questo, nell’ottica evidente dei programmi europei, di spingere gli Stati membri a riforme della Pubblica Accusa tese a inquadrare tale figura nell’ambito delle stesse garanzie di indipendenza dei magistrati giudicanti. Del resto, i processi in Vaticano degli ultimi anni hanno dimostrato nel concreto il concetto di secolarizzazione della Giustizia di Oltretevere quale auspicato da Papa Francesco. Una Pubblica Accusa indipendente, capace di giudicare semplici preti così come potentissimi Cardinali. E di far condannare a pene pesanti anche questi ultimi. La Giustizia ha occupato un ruolo centrale nel Pontificato di Francesco. La compassione pubblica per le vittime degli abusi e l’implicito rimando alla Giustizia degli uomini sulle colpe delittuose, anziché limitarsi ad affidare la sentenza al giudizio di Dio, come poteva essere naturale per un pastore di anime, è la riprova di una visione del meccanismo delle tutele giudiziarie in senso moderno. Laico. Scevro da marchi di autorevolezza dell’operato dei giudici riconducibili a fonti di ispirazione morale, coincidenti, per lo più, con l’illuminazione divina. Una giustizia non più divina, ma esclusivamente umana. Se concretizzata attraverso i principi democratici dell’Europa libera e democratica! Ecco la giustizia ideale per Francesco. E’ quella dell’Europa. Ed è bene che i Cattolici, tutti i Cattolici, lo tengano presente. E’ triste parlare di guerra in presenza del lutto del Mondo per la perdita di un Papa straordinario. Ma una guerra si annuncia per i prossimi mesi. Non ci saranno cadaveri di soldati, ma a pezzi sarà fatta la giustizia democratica nata dalla Carta costituzionale, figlia della Resistenza. Figlia del 25 Aprile. I partigiani di questa nuova Resistenza non imbracceranno il fucile. E non saranno decine di migliaia, come i partigiani del ’43-44. Saranno poche migliaia, e come arma impugneranno la Carata Costituzionale. Si batteranno perché non intervenga una Riforma che stravolgerà l’impianto egalitario disegnato dai Padri Costituenti. Perché l’obiettivo finale della Riforma governativa spacciata come Giustizia Giusta è in realtà la maschera per arrivare all’abolizione del principio dell’obbligatorietà dell’esercizio dell’azione penale per tutti i reati e per tutti i cittadini. Un Pubblico Ministero orientabile quindi al perseguimento, principalmente, dei reati incolonnati in una scala di priorità formulata dalla maggioranza presente, nel singolo momento storico della cadenza annuale, nel Parlamento. Facile prevedere lo stravolgimento costituzionale del principio costituzionale di eguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. E facile prevedere che, di volta in volta, quei reati che possono toccare fasce di cittadini supporters economici della maggioranza di governo, scenderanno in quella graduatoria ai posti secondari. Quella graduatoria dovrà essere obbligatoriamente osservata dai Pubblici Ministeri, pena rilievi al momento delle periodiche valutazioni di professionalità. Alla fine, andranno in galera solo i soliti ladri di polli. Una Giustizia guidata dall’alto è l’opposto della predicazione di Francesco. Questo dovrebbero tenere presente tutti i Cattolici italiani quando andranno a votare nell’inevitabile referendum sulla Riforma Giudiziaria. Si ricordino della visione del loro pastore Francesco: una giustizia realmente uguale per tutti, nel disegno evangelico di una assoluta eguaglianza di tutti gli esseri umani di fronte a Dio.