Salerno, La scomparsa del dottor Lauriello - Le Cronache Ultimora
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Salerno, La scomparsa del dottor Lauriello

Salerno, La scomparsa del dottor Lauriello

Ferdinando Cappuccio

Con grande dispiacere ho appreso che il mio amico Geppino Lauriello ha lasciato la vita terrena! Ho chiesto perciò al direttore Tommaso di poter intervenire su questo quotidiano,al quale per anni ho collaborato, per esprimere, credo anche a nome di molti lettori,il sentito cordoglio per una perdita importante per la ns comunità. Geppino è stato ( come è difficile scrivere al passato!)un uomo poliedrico:la molteplicità dei suoi interessi e delle sue attività mi è sempre stata chiara ,ma stamane parlando di lui con tanti amici addolorati ne ho avuto la prova.Alcuni mi hanno sottolineato la sua bravura come medico ( è stato primario emerito di pneumologia),sottolineando la sua disponibilità non soltanto nei confronti del malato ma anche e soprattutto dei familiari,incoraggiati e supportati con quella sensibilità di animo che naturalmente aveva.Altri invece mi hanno ricordato Geppino come studioso non soltanto della medicina praticata ma anche del suo sviluppo nei secoli.Il punto di partenza di questo interesse è stata certamente la Scuola Medica Salernitana, che lo ha visto produrre una serie di saggi che hanno contribuito alla rivalutazione ( ed era ora !)di un patrimonio della ns storia. La sua ricerca non si è fermata al campo medico ma ha spaziato in tanti settori,dell’archeologia alla storia,dall’arte alla antropologia,partecipando con interventi precisi e godibili,a tante iniziative delle associazioni cittadine (Adorea,Parco Storico Sighelgaita,Amici Arco Catalano…..) e nazionali (Fai,Ordine dei Medici….).Il senso delle sue ricerche era quello che in tutti gli ambiti della vita c’è cultura.Ho avuto prova di ciò quando intervenendo ad una serata dell’arco Catalano nel parlare della minestra maritata è riuscito a farci entrare nella economia,nella cultura e nella tradizione alla base della creazione di questo nostro piatto.Infine,e non per ultimo,voglio scrivere di Geppino come poeta cilentano.Nativo di Ogliastro Cilento si trasferì giovane a Castel San Lorenzo dove ha vissuto il periodo dell’immediato dopoguerra che nel Cilento veniva a peggiorare una situazione precaria.La sua disponibilità nei confronti degli altri credo sia nata allora,vedendo quello che accadeva intorno a sé:l’emigrazione indispensabile alla sopravvivenza, la difficoltà a godere dei servizi indispensabili, il lavoro scarso e poco remunerativo, tutto ciò credo abbia formato l’amore di Geppino per gli altri e per la sua terra.L’incontro poi con Aniello de Vita,anche egli purtroppo scomparso, “medico per vivere e musicista per non morire”,lo ha portato a comporre poesie e canzoni che Angelo Loia,artista cilentano,spero possa continuare a far conoscere..Vorrei concludere questo ricordo sottoponendovi un pezzo di una canzone composta con Aniello che credo possa farvi conoscere Geppino poeta e uomo cilentano.Il titolo è emblematico:Ciliento terra mia. ……Ciliento terra bella, Ciliento terra amata! Ah, quanta figli parteno pecche si stata ingrata Ra che sta terra secceta pe’ fa sponta’ no fiore, L’hanno arracquata lacrime e sudore….. CIAO !