di Arturo Calabrese
All’interno del Sistema Cilento potrebbe trovare ampio spazio la Dervit. È la società di Roccadaspide attiva nel campo della pubblica illuminazione i cui dirigenti, Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, sono agli arresti domiciliari al pari di Franco Alfieri, fino al 3 di ottobre presidente della Provincia di Salerno, dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento e sindaco di Capaccio Paestum, della sorella Elvira e del suo braccio destro e membro dello staff Andrea Campanile. Secondo il presidente della Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore, diviene oggi necessario rendere pubblico un suo interessamento, nel suo ruolo di Presidente della Commissione di Riserva dell’Area Marina Protetta Costa degli Infreschi e della Masseta, alcune irregolarità.
«Durante il mio incarico, ho riscontrato numerose irregolarità e anomalie nell’utilizzo delle risorse pubbliche, in particolare nella gestione del sistema di videosorveglianza “Mampira,” che avrebbe dovuto garantire un controllo capillare del territorio – dice – questo sistema, infatti, avrebbe dovuto monitorare in tempo reale le violazioni nell’AMP e addirittura misurare la temperatura dell’acqua, rappresentando uno strumento essenziale per proteggere l’area. Tuttavia, nonostante un investimento di circa due milioni di euro, questo sistema non è mai stato messo in funzione. La Dervit S.p.A., oggi al centro dell’inchiesta “Sistema Cilento” e i cui rappresentanti sono stati posti agli arresti domiciliari per turbativa d’asta e corruzione, è stata coinvolta in questi lavori come subappaltatrice del sistema “Mampira”, su autorizzazione del Ministero dell’Ambiente, per le aree marine protette di Santa Maria di Castellabate e Costa degli Infreschi e della Masseta.
Ho espressamente chiesto al direttore del Parco Nazionale del Cilento Romano Gregorio informazioni dettagliate sullo stato di avanzamento e sulle anomalie riscontrate. In risposta, il direttore mi ha fornito una relazione del 22 giugno 2022, che attribuiva a Dervit il ruolo di subappaltatrice con il compito di installare e avviare i sistemi di videosorveglianza. Alla luce delle recenti indagini, mi domando ora chi abbia effettivamente garantito la legittimità di tali affidamenti e con quale criterio siano stati approvati. Nel 2022, ho presentato una denuncia formale alla Procura di Vallo della Lucania, segnalando le irregolarità e chiedendo verifiche sulla gestione dell’area e sull’operato della Dervit.
Purtroppo, a oggi, non ho ricevuto risposte esaustive né ho avuto riscontri su azioni concrete intraprese. La lentezza con cui vengono esaminate le denunce di questo tipo contrasta con l’urgenza che la situazione richiede. Si fa sempre più evidente una differenza di trattamento tra chi, come me, denuncia problematiche di trasparenza e tutela ambientale e coloro che invece sono al centro di queste irregolarità.
Mi rivolgo pubblicamente al direttore del Parco del Cilento chiedendogli chi abbia suggerito e approvato la scelta della Dervit per questo subappalto così delicato. Inoltre, vorrei sapere se la Dervit abbia svolto altre attività simili nel comune di Laurino, di cui lo stesso Gregorio è sindaco.
La mia posizione è chiara: come Presidente della Commissione di Riserva, mi impegno a rispettare l’articolo 54 della Costituzione italiana, che impone il rispetto dei doveri pubblici con disciplina e onore. Non sarò mai disposto a tollerare giochi di potere o manipolazioni che possano danneggiare il nostro territorio.
Come Fondazione Angelo Vassallo, continueremo a chiedere trasparenza e a vigilare affinché le istituzioni difendano l’integrità della nostra terra. Il nostro Cilento merita risposte rapide, chiare e giustizia. Non possiamo accettare che ingenti risorse pubbliche vengano sprecate o destinate ad aziende sotto inchiesta, mentre le irregolarità amministrative e giudiziarie danneggiano la fiducia dei cittadini».
Dal canto suo, Gregorio si difende dicendo di aver informato gli organi competenti della situazione. Come tanti altri in questo periodo, poi, minaccia querele.