Gli oltre 13mila volumi contenuti presso la biblioteca ed emeroteca di Villa Carrara potrebbero presto essere trasferiti a Fratte. Al momento, sembra essere stata individuata la struttura idonea per conservare i volumi e tenere viva la biblioteca, oggi sita nella zona orientale, all’interno di Villa Carrara.«Ci sono 13mila volumi presenti nella struttura. Nel rapporto intessuto con i Cavalieri di Malta, che sono di fatto i proprietari dell’immobile e del giardino, abbiamo svolto una trattativa cordiale. Loro si riprendono l’immobile, di loro proprietà, noi non abbiamo la possibilità di riscattarlo ma ci lasciano il giardino, a disposizione dei nostri concittadini e ne cureranno anche la manutenzione – ha spiegato il sindaco Vincenzo Napoli – I volumi della biblioteca saranno chiaramente dislocati altrove e noi stiamo studiando la soluzione idonea. Un’ipotesi di lavoro è a Fratte, nella struttura che noi riqualificheremo e ristruttureremo. Altra ipotesi era il Museo del Falso ma è già occupato da strutture della sezione Urbanistica».Il primo cittadino conferma che si stanno valutando diverse possibilità, ma al momento l’ipotesi più concreta è la localizzazione nella zona di Fratte, quella più immediatamente percorribile. «Abbiamo il problema di dove stoccare questi volumi, stiamo cercando di capirlo perché dobbiamo stoccarli ma renderli comunque consultabili».Al momento dunque passa la linea individuata dall’assessore alle Politiche Sociali Paola De Roberto e condivisa in commissione cultura con il presidente Arturo Iannelli. A quanto pare, a nulla servirà la petizione dei socialisti e la protesta dei cittadini della zona che chiedono di avere lì la biblioteca: la struttura di Villa Carrara non potrà essere utilizzata in quanto i Cavalieri dell’Ordine di Malta hanno intenzione di riaverla per mettere in piedi verosimilmente iniziative a scopo sociale. Tra sette mesi per il quartiere Pastena e per Villa Carrara si chiude definitivamente la parentesi e nel frattempo si lavorerà al nuovo centro che diventerà biblioteca per ospitare i volumi e dare ai giovani del territorio la possibilità di avere una biblioteca per lo studio, leggere, ma anche per avviare iniziative sociali che possano coinvolgere la cittadinanza.
Erika Noschese