Caro Presidente. Mi chiamo Sofia Campana, vivo a Salerno e sono una militante politica Radicale, da sempre iscritta all’Associazione Provenza, oggi guidata dal segretario Donato Salzano. Dove trova storicamente luogo l’iniziativa, senza soluzione di continuità, dell’azione nonviolenta del movimento fondato da Marco Pannella, in città ma non solo. Intitolata a quella compresenza del mai abbastanza compianto compagno Radicale Maurizio Provenza. Negli ultimi mesi Le ho inviato varie mail aventi tutte come argomento il fine vita e, in particolare, la proposta di legge regionale depositata alle Commissioni Sanità e Bilancio in Consiglio Regionale, a prima firma del Consigliere Luigi Abbate. L’unica risposta che ho ricevuto alle mail è stata la richiesta, da parte della Sua segreteria, di inviare i miei recapiti telefonici, cosa che prontamente ho fatto. Poi il silenzio, il nulla. In Consiglio Regionale giace una pdl regionale sul fine vita, che stabilisce procedure e tempi certi per l’accesso al suicidio assistito di persone il cui stato di salute rientri nelle condizioni espresse dalle sentenze della Corte Costituzionale. La pdl è stata assegnata dalla Presidenza del Consiglio Regionale, come già detto, alle Commissioni Sanità e Bilancio e l’11 aprile scorso è stato deciso di istituire un tavolo tecnico sull’argomento. Questo tavolo, evidentemente, non ha le gambe perché da allora non si è fatto alcun passo avanti, nessun incontro, nessuna discussione. Io non sono stupida, come non lo sono i malati che devono aspettare tempi lunghi prima di poter mettere fine alle proprie sofferenze. Sappiamo benissimo che il tavolo è solamente l’espediente messo in atto per condurre su un “binario morto”, o seppellire la proposta sotto il tappeto, come si fa spesso con la polvere. Sotto il tappeto, però, ci sono le vite di quelle persone che non ce la fanno più, perché le loro malattie procurano sofferenze atroci non più tollerabili e continuare a vivere in quello stato rappresenta per loro solamente una tortura. Finora, signor Presidente, le ho rivolto vari inviti: L’ho invitata a sollecitare la discussione in Consiglio Regionale della proposta di legge; Le ho chiesto un incontro con i dirigenti nazionali dell’Associazione Luca Coscioni, per discutere della pdl. Nessuna risposta, solo silenzio. Nell’ultima mail, del 30 settembre 2024, Le ho rivolto l’invito a partecipare al Congresso dell’Associazione Radicale Maurizio Provenza, che si terrà il 25 e 26 ottobre a Salerno, alla Galleria del Capitol in Corso Vittorio Emanuele. L’invito riguarda la Sua partecipazione sia al Congresso, sia al tavolo, dibattito questo per davvero, che faremo sul fine vita. Ma più in generale sulle politiche sull’agenda del panorama politico. L’invito è a non nascondersi sotto il tappeto, ma a “Venir Fuori!” per rispettare e garantire il diritto dei cittadini, che dovessero farne richiesta, ad accedere in tempi brevi al suicidio assistito, diritto già sancito dalla Corte Costituzionale. Qualcuno mi ha detto che questo non è il periodo giusto, che siamo ormai in campagna elettorale per le prossime consultazioni regionali che si terranno nel 2025, che non è il caso di parlare di questo tema…. Niente di più sbagliato. Ma io no, sono testarda, credo che questo tema rappresenti la vita concreta delle persone, si tratta di una questione prima sociale e poi politica. I malati a volte si trovano addirittura senza il dovuto sostegno economico da parte delle Istituzioni. Cosa dovremmo fare, e cosa dovrebbero fare i malati? Aspettare che passino tutte le elezioni? Alla buon’ora! È stato detto che occorre tenere in conto le opinioni dei cattolici. Giustissimo, infatti in un recente sondaggio l’80% dei cittadini del Sud Italia si è dichiarato favorevole all’eutanasia e non credo che questo 80% sia formato da tutti atei. Quindi sì, certamente vanno ascoltate le opinioni dei cattolici e non solo, perché le Istituzioni della Repubblica Italiana, statali e regionali, hanno il dovere di garantire il diritto ad ottenere procedure e tempi certi per il suicidio assistito per tutti i cittadini, cattolici e non. Da cittadina ho sempre fondato la discriminante sul mio voto elettorale non solo sull’economia, ma sui diritti umani e civili ed ho sempre basato su questo le mie scelte elettorali. Oggi abbiamo un governo che sui diritti ci sta portando indietro nel tempo. Da alcuni esponenti della maggioranza si sentono frasi che sembrano riportarci al medioevo. Il problema è che quelli all’opposizione parlano, parlano e ancora parlano, ma quando hanno governato non hanno fatto neanche lo stretto necessario. Allora per davvero Presidente: nulla da dichiarare? La domanda che Le porgo, e alla quale spero che Lei voglia rispondere, e per questo il Suo saper “Venir Fuori!” è: se Lei non si differenzia da questa destra e da una certa sinistra su questi, certi diritti civili, colpevolmente silente, perché io e tanti altri elettori campani dovremmo votare per Lei alle prossime elezioni regionali? Se anche Lei ostinatamente continuerà a rimanere silente sulla proposta di legge sul fine vita, per me, come elettrice, non ci sarà evidentemente nessuna differenza tra Lei e questa destra guidata dal sig.ex-Cirielli. Ci con-vinca del contrario, vogliamo farLe fiducia come seppe farlo in passato Marco Pannella quando decise di sostenerLa, diversamente da altri senza né condizioni e né imposizioni, ma soltanto con la sua Lista. Se la durata è la forma delle cose, dopotutto la lotta nonviolenta è la caratteristica della coscienza. Venga, l’aspettiamo al Congresso Radicale del Capitol! A presto Sofia Campana
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