Enzo Luciano, le Coop sociali e la giustizia - Le Cronache Attualità
Attualità Salerno

Enzo Luciano, le Coop sociali e la giustizia

Enzo Luciano, le Coop sociali e la giustizia

di Salvatore Memoli

Tra le cose lette negli ultimi giorni, c’è un’interessante intervista a Enzo Luciano, titolare di incarico dirigenziale del Comune di Salerno e interfaccia dei vertici politici che gestiscono l’Ente. Luciano, oggi è uno degli esponenti più accreditati dell’area De Luca, sicuramente con un futuro dorato nella vita dell’Amministrazione Comunale, oltre ad essere la punta di diamante del Partito Democratico della provincia. Parlando della città, non ha potuto non soffermarsi sullo stato di degrado del verde pubblico e di tante aree che in precedenza erano curate dalle cooperative sociali. “Abbiamo dovuto fare i conti con le conseguenze di un’attività giudiziaria che ha di fatto bloccato un servizio che funzionava alla perfezione ed era apprezzato da tutti…” Mi è parsa subito una dichiarazione importante ed impegnativa che rappresenta la posizione del Comune di Salerno e del Partito Democratico. Per molti aspetti questa affermazione aggiunge con chiarezza due elementi importanti per i giudici e per i cittadini. In primo luogo abbiamo la più importante testimonianza, fuori udienza, di un alto e qualificato rappresentante dell’Amministrazione Comunale, quindi prendiamo atto che lo staff di direzione politico-amministrativo ha maturato e testimonia il rammarico di un’azione giudiziaria che ha interrotto un servizio pubblico rilevante svolto dalle Cooperative sociali, il cui rappresentante per antonomasia, colui che ha messo la faccia nel processo e nell’opinione pubblica è Vittorio Zoccola, la cui vita anagrafica s’intreccia con la storia delle cooperative incriminate e con la storia del movimento delle Cooperative nel salernitano. Se Luciano si dispiace di una débâcle dell’imprenditoria privata delle cooperative a cui erano affidate le sorti dei servizi a Salerno, vuol dire che quella tiepida posizione iniziale non quella di coloro che sotto sotto hanno applaudito all’azione della magistratura che ha aperto uno spazio politico e lavorativo da riempire con sostituzioni che avrebbero aperto il campo a nuovi rapporti tra Amministrazione e gestori dei servizi. L’apprezzamento di Enzo Luciano rende pubblica la stima politica che c’era e che dovrebbe ancora esserci per le Cooperative sociali e Vittorio Zoccola, il cui operato viene rimpianto ed apprezzato da tutti gli ambienti cittadini dopo molti mesi che un virulento processo penale ha passato in esame ogni atto politico ed amministrativo, escludendo eventuali responsabilità dirette di Vincenzo De Luca, di Vincenzo Napoli e di altri livelli autorevoli di persone che erano state associate all’incriminazione di Vittorio Zoccola ed altri. Le dichiarazioni di Enzo Luciano rimettono al centro l’organizzazione fruttuosa delle Cooperative sociali, anzi il suo giudizio è decisamente di stroncatura della ditta attuale che si è aggiudicata l’appalto. Ci è voluto un lungo iter processuale per allineare le lancette valutative di Luciano ( anche del resto del cerchio magico?!) e la posizione convinta, serena e tranquilla del Governatore De Luca che ha sempre detto e pensato bene delle Cooperative sociali, oltre a quella del Sindaco Napoli. Questo fatto è importante e riscrive una storia amministrativa che deve far recuperare dignità, consenso ed affidamenti di servizi, con gare pubbliche come sono sempre state fatte. Intanto la fatica è stata degli avvocati e dei collegi difensivi che hanno dovuto ribaltare le numerose accuse, destituendo di valore probatorio ogni accusa che appare essersi avvitata attorno ad un castello accusatorio che cercava consenso in alcuni vertici della politica. Oggi, tutto è pressoché stato riportato nell’ordine della verità dei fatti sulla vicenda delle Cooperative sociali. Con l’autorevole ricostruzione di Enzo Luciano si chiude un corollario attorno alla vicenda che esclude qualsiasi dubbio sulle condotte dei protagonisti e sulle qualità dei servizi resi, tali da far esprimere con serenità il Collegio giudicante che ha sempre avuto una posizione attenta, prudente e volta a capire tutto, senza nulla tralasciare. Dunque, se non si può dire mai che un processo non è sempre utile e che si poteva evitare, si potrà dire che nel processo alle Cooperative sociali nulla è stato lasciato intentato o è stato trascurato per argomentare le accuse di colpevolezza e che ogni argomento è stato sviscerato, sottoposto a prova diabolica e verificato per poter garantire che nessuno ha mai truffato l’amministrazione pubblica o aveva un disegno criminoso nelle attività di affidamento dei più importanti servizi pubblici che coinvolgono la vita della città e di tutti i cittadini. Oggi abbiamo un completo compendio di manifestazioni di consenso del lavoro delle Cooperative sociali e sappiamo che nessuno ha fatto cose che non doveva o poteva fare, nemmeno godendo della fiducia dell’uomo politico più potente e forte di tutto il territorio regionale. Chi lo conosce, può ben parlare della sua capacità di fare cose mantenendo fuori tutto ciò che non permette una corretta gestione della cosa pubblica. E sia chiaro a tutti, l’attività giudiziaria sulle Cooperative non è arrivata da sola sull’intera vicenda e non si può ascrivere alla magistratura una morbosità giudiziaria. A qualcuno faceva piacere dimostrare quello che non si è potuto dimostrare! Poi il diavolo fa le pentole ma non sempre i coperchi!