Ruggi, il codice rosso assegnato dopo la morte del giovane - Le Cronache Ultimora
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Ruggi, il codice rosso assegnato dopo la morte del giovane

Ruggi, il codice rosso assegnato dopo la morte del giovane

di Erika Noschese

Resta avvolta nel mistero la morte di un 22enne (stando a quanto dedotto dai medici) giunto al pronto soccorso dell’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno la notte tra domenica e lunedì. Di questo ragazzo, al momento, si sa poco se non che forse aveva problemi di tossicodipendenza e, forse la negligenza dei medici di turno, lo ha condotto alla morte. Ma andiamo con ordine. Stando al verbale di accettazione del pronto soccorso l’uomo arriva al Ruggi all’1.38 del 18 agosto a bordo di un’ambulanza del 118 per sospetta intossicazione etilica. Secondo quanto si apprende dal verbale alla visita il paziente era vigile e si elencano tutti gli accertamenti effettuati tra cui visita generale, cannabinoidi e quant’altro. Visita che viene effettuata solo alle 3.36 del mattino e proprio qui iniziano le “stranezze”: prove alla mano possiamo dire, senza timore di essere smentiti, che qualche errore, a quanto pare, è stato commesso. Di fatti, all’1.38 al paziente, non riconosciuto come emerge dai verbali, viene affidato il codice giallo. Pochi minuti dopo, all’1.54 un altro medico (del quale abbiamo già ampiamente raccontato) trasforma il codice giallo in verde. Dunque l’attesa. E qui ci chiediamo: paziente vigile, perché non è stato identificato? Se il paziente è vigile perché non riesce a comunicare il suo stato di salute? Perché non riesce a spiegare ai medici di star male? Forse perché un paziente in intossicazione etilica non può essere vigile? Ma andiamo avanti: nella scheda di triage è scritto nero su bianco “rif. intossicazione etilica. Quindi si da per certo ciò che prima sembrava essere solo un’ipotesi. Le condizioni dell’uomo peggiorano nettamente e alle 6.11 qualcuno sembra ricordarsi di un giovane sconosciuto ed effettua i primi accertamenti dai quali esce un quadro drammatico. Basti pensare infatti che la glicemia risulta 26, incompatibile con la vita se non trattata in tempo. Ed è proprio questo il caso. “Ore 6.30 paziente in Acc, si eseguono manovre rianimatorie senza ripresa di circolo, alle ore 6.45 si constata il decesso. Paziente risultato positivo alla cocaina e ai cannabinoidi”. Senza troppi giri di parole l’uomo muore alle 6.50 e qui il clamoroso errore: alle ore 7 l’operatore di turno cambia nuovamente il codice e da verde diventa rosso, dunque i casi più gravi, con pericolo di vita immediato. Ma il giovane, alle 7 del mattino del lunedì, la vita l’aveva già persa. Tanti gli interrogativi: perché il medico che ha applicato il codice verde lo ha fatto? Perché un paziente vigile è stato abbandonato in barella, in attesa, e nessuno si è preoccupato di dare un’identità? La salma, ad oggi, è ancora all’obitorio del Ruggi, in attesa che qualche parente possa presentarsi in ospedale. Al momento nessuno sembra essersi preoccupato dell’accaduto, verosimilmente anche stavolta il direttore generale fingerà che nulla sia accaduto lasciando cadere nel dimenticatoio questa drammatica storia dai risvolti poco chiari e con tanti interrogativi che non avranno mai una risposta.

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